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PRESENTAZIONE online di “Grammatiche delle Oscillazioni”, di Yanuk Lurijame

Mercoledì 21 dicembre, alle ore 21.00, nel pieno del momento solstiziale, verrà presentata su Facebook l’opera di Yanuk Lurijame – edita da KippleOfficinaLibraria –  Grammatiche delle oscillazioni.

In diretta streaming dall’evento Facebook, l’autrice sarà in video con la redazione Kipple e incontrerà i lettori, illustrando le forti peculiarità della sua opera sciamanica uscita recentemente per l’etichetta eXoth: vi aspettiamo 🙂

SINOSSI

Le chiavi per passare da un sistema a un altro sono nel manoscritto stesso, il quale non è stato creato per essere letto o per istruire, essendo uno strumento per entrare e uscire dagli snodi cosmici delle esistenze.
Il continuo succedersi di universi ed eventi connessi tra loro rende la nitida immagine di mondi talmente arcaici da non essere comparabili con ciò di cui abbiamo memoria; le dinamiche del mondo sottile hanno una loro logica imperscrutabile dalla mente umana, e sono risultanze di energie e potenze deificate in cui gli stessi sciamani rivestono il pallido compito di messaggeri, o appendici di un volere che non è commensurabili dai nostri algoritmi.
Yanuk Lurjiame rende il fantastico intessendolo di trascendenza mistica e fisica quantistica, spiegandola senza specificarne l’essenza di domini dimensionali, abitati da svariati ordini di grandezza cognitiva.

LA QUARTA

Un grimorio intesse le reti sottili di anime, stringe i nodi fra i mondi di un’archeologa umana, di un imperatore metafisico e il suo reame, e quelli di un bardo viaggiatore dell’oltretomba, creando un unico tessuto connettivo alla base di un nuovo cosmo.

Kipple Officina Libraria – Collana eXoth
Formato Digitale — Pag. 113 — 3,99€ – ISBN 978-88-32179-70-5

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Esce nella collana eXoth “Grammatiche delle Oscillazioni”, di Yanuk Lurijame

Esce oggi in formato digitale Grammatiche delle oscillazioni, un testo prismatico di narrativa sciamanica e ancestralmente apocalittica scritto da Yanuk Lurijame.

Si tratta di un testo che narra del Kalamanden utilizzando una terminologia comune ai lignaggi Ahnkha sia a quelli Virgosguli, quest’ultimi un ramo sciamanico incarnato in esseri umani abitanti della Terra.
Gli Ahnkha e i Virgosguli furono, dall’inizio dei tempi, spiriti d’una stessa radice sapienziale incarnata in mondi diversi. Molte conoscenze degli Ahnkha si sono potute preservare dall’estinzione della specie grazie alla consegna nella memoria degli esseri umani. I Codici K. sono parte di simili memorie. Durante la guerra il ramo degli sciamani Virgosguli si spezzò e un troncone rispose alla chiamata dell’Ekauna, divenendo l’Oracolo, l’Occhio dei Cento Milioni di Anni. Dopo la guerra sopraggiunse l’epoca chiamata Diaspora in cui i lignaggi sciamanici degli Alua e quei frammenti dei Virgosguli rimasti nella radice comune migrarono dai mondi caduti nei Cento Milioni di Anni, incalzati dalle purghe sancite dagli Editti dell’Ekauna. Alcuni Virgosguli rimasero sulla Terra riuscendo a celarsi fra gli esseri umani e dimenticando le loro radici. I lignaggi di Sciamanismo Alua invece sciamarono via dal mondo abitato dalle loro incarnazioni.

Il volume esce in digitale nell’ambito della collana esoterica eXoth, un contenitore che rivela nuove e profonde sorprese agli adepti delle scienze esoteriche e occulte, disponibile su www.kipple.it e nei principali store online.

SINOSSI

Le chiavi per passare da un sistema a un altro sono nel manoscritto stesso, il quale non è stato creato per essere letto o per istruire, essendo uno strumento per entrare e uscire dagli snodi cosmici delle esistenze.
Il continuo succedersi di universi ed eventi connessi tra loro rende la nitida immagine di mondi talmente arcaici da non essere comparabili con ciò di cui abbiamo memoria; le dinamiche del mondo sottile hanno una loro logica imperscrutabile dalla mente umana, e sono risultanze di energie e potenze deificate in cui gli stessi sciamani rivestono il pallido compito di messaggeri, o appendici di un volere che non è commensurabili dai nostri algoritmi.
Yanuk Lurjiame rende il fantastico intessendolo di trascendenza mistica e fisica quantistica, spiegandola senza specificarne l’essenza di domini dimensionali, abitati da svariati ordini di grandezza cognitiva.

ESTRATTO – INTRODUZIONE

Le chiavi per passare da un sistema a un altro sono nel manoscritto stesso, il quale non è stato creato per essere letto o per istruire, essendo uno strumento per entrare e uscire dagli snodi cosmici delle esistenze.
Processi Iniziatici
Io sono morto.
Ho raccolto le irruzioni di ricordi nella rete ormai sfibrata della mia memoria, senza avere idea del loro scopo. Un tappeto di brevi appunti, scritti in fretta per catturare il bagliore degli ultimi giorni gloriosi della mia mente, prima che si cancellasse nell’ennesima lesione neuronale. L’esalazione finale delle mie forze mentali coincide con il sovrapporsi di vite, come dischi di carta sottile che s’impilano uno sull’altro, tutti d’ugual diametro; imprigionata, la mia visione al centro di ciascuno di essi è allo stesso tempo il perno rotante di tutti i dischi.
Dall’alto, la mia anima appare incastrata come il mozzo in mezzo a una ruota, da cui si diramano miriadi di raggi; e io vedo sopra, sotto e ovunque molteplici esistenze che mi circondano, ciascuna in ogni disco che ruota attorno al centro.
Sono la fine dell’uomo…
L’ultima immagine che vedo prima di scivolare nel declino terminale dell’ultimo caos entropico è quella di un volto vecchio sdoppiato; una vista distorta che sconnette i bordi dalle cose, rendendo le forme incerte. I particolari del mondo s’infrangono in doppioni i quali, interagendo con me e con loro stessi, aumentano l’impressione di vivere esperienze reali. È l’èra dell’espansione incontrollata dei neuriti: un innaturale diradarsi del tempo spinge la mia mente a connettere pensieri sempre più distanti fra loro, perciò gli assoni si gonfiano, si toccano, taluni si fondono; e in tutto questo grandioso ampliamento, l’elettricità scorre più veloce di quanto non avessi mai potuto sperimentare. Questa favolosa rapidità induce una sovrapproduzione di ormoni come la dopamina e la serotonina che mi nutrono, m’inebriano. Ora non ho alcun altro desiderio che di me stesso.
…e la fine del cosmo. L’Èra delle Fusioni Assioniche.
Quando l’ammasso di fusione dei neuriti avrà raggiunto l’espansione suprema, oltre la quale non v’è più alcuna cellula da fondere, un’indicibile infodemia ingoierà i neuroni, già affogati dagli ormoni; allora uno dopo l’altro, questi si spegneranno. Accadrà così: la mia mente, raggiunto il massimo livello di interazione con il cosmo, verrà squassata da un bagliore sconvolgente. Una luce insopportabile che contiene tutte le informazioni possibili della conoscenza aumentata brucerà, uno a uno, quei fili che intessono l’ammasso neurale. I neuroni, isolati l’uno dall’altro, inizieranno a raffreddarsi e giungerò così nell’era del lento declino: dai nervi della periferia spinale, non più scossi dalle repentine scariche elettriche, i muscoli ricevono sbiadite trasmissioni; i miei movimenti sono ormai fredde, lente, repliche di remote immagini pensate ore prima.
L’ultima èra, il mio posto nel mondo è scomparso. Tutto in me si fermerà, nessuna folgore perturberà le membrane neurali, l’ammasso cerebrale diverrà un mare cristallizzato nel vuoto d’informazioni che s’irrigidirà in una lunga notte di freddo e in essa si dissolverà, lentamente, evaporando in una fine ineluttabile.
Poi, finalmente, la Morte: l’Èra dell’Oscurità Cerebrale.
È una benedizione questa fredda insensibilità in cui non v’è alcun segno di ricordo. Ho smesso di ricordarmi che devo ricordare, ho cessato di rammentare ai miei muscoli gli antichi giorni della forza e della volontà. Tutti gli scopi sono terminati, e tutto ciò che è l’interno di me s’è fuso con l’esterno, annullando i bordi delle differenze.
Nel ghiaccio estremo dell’oscurità finale, tutto è calmo, è un remoto vuoto imperturbabile; così rimarrà per sempre.
Io sono Morto.

LA QUARTA

Un grimorio intesse le reti sottili di anime, stringe i nodi fra i mondi di un’archeologa umana, di un imperatore metafisico e il suo reame, e quelli di un bardo viaggiatore dell’oltretomba, creando un unico tessuto connettivo alla base di un nuovo cosmo.

L’AUTRICE

Yanuk Lurijame nasce in una dimensione collocata secondo gli umani parametri su una linea spaziotemporale parallela a quella di Alessandra Biagini, la persona che in questo mondo scrive usando il suo nome e approda alla Calligrafia, ma non ne segue le orme consuete, scegliendo di camminare su impervi sentieri che l’allontanano dal mondo dei suoi maestri. Il suo Scriptorium diviene l’antro di un vulcano segreto, un’officina ove si forgiano in parole e forme selvagge mondi ed esperienze interiori.

LA COLLANA

eXoth è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata agli studi del mondo esoterico e dell’occulto. Un contenitore di eccellenze filosofiche e medianiche, di esperimenti e astrazioni che spostano continuamente il confine del Reale e del Possibile. È l’altro lato delle nuove scienze Fisiche applicate alle antichissime scuole mistiche, in cui ogni aspetto della vita assume sembianze trascendenti e inumane.

Yanuk Lurijame, Grammatiche delle Oscillazioni

Kipple Officina Libraria – Collana eXoth
Formato Digitale — Pag. 113 — 3,99€ – ISBN 978-88-32179-70-5

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AA. VV. – La Volontà trasgressiva. Seconda frontiera

La Volontà trasgressiva – Seconda frontiera è da oggi disponibile, nella curatela antologica di Sandro Battisti, su www.kipple.it e nelle principali librerie online, in formato digitale e cartaceo.
Undici racconti esplorano gli universi delle interazioni che rendono vive, ai nostri occhi, istanze inumane e invisibili, o impossibili. Ridefinire il weird attraverso l’uso della SF e del fantastico in senso lato è ciò che rende quest’antologia un ponte tra l’umano e l’inumano, una descrizione di sintassi e grammatiche ancora sconosciute.

Hanno partecipato all’antologia: Paolo Di Orazio, Alessandro Gatti, Francesca Fichera, Domenico Mastrapasqua, Lukha B. Kremo, Marco Milani, Yanuk Lurjiame, Roberto Furlani, Uduvicio Atanagi, Giovanna Repetto e Giovanni De Matteo; l’inserto VR sul brano Anubi di Krell è un QRCode creato dal curatore. La copertina è a cura di Ksenja Laginja.

SINOSSI

I cardini su cui vive l’antologia che vi apprestate a leggere nascono dalla lettura di Helgoland, di Carlo Rovelli, e delle Nozze chimiche di Aleister Crowley, di Franco Pezzini; vincoli che sanno di fisico, di etereo, di Filosofia, di Scienza, di correlazioni che si attivano solo in determinati momenti, di vita che ha senso soltanto se tutto si allinea verso le nostre percezioni. Come infatti sottolinea Rovelli, che cita Nāgārjuna, “Se nulla è esistenza in sé, tutto esiste solo in dipendenza da qualcos’altro, in relazione a qualcos’altro. E io che vedo una stella esisto? No, neppure io. Chi vede la stella allora? Nessuno. Vedere la stella è una componente di quell’insieme che convenzionalmente chiamo il mio Io, perché le cose sono vuote, nel senso che non hanno realtà autonoma ed esistono grazie a, in funzione di, rispetto a, dalla prospettiva di qualcos’altro. Quello che articola il linguaggio non esiste. Il cerchio dei pensieri non esiste”.
Rovelli definisce in seguito, sempre in Helgoland, il suo pensiero ancora più approfonditamente: “Non c’è nessuna essenza ultima o misteriosa da comprendere. ‘Io’ non è altro che l’insieme vasto e interconnesso dei fenomeni che lo costituiscono, ciascun dipendente da qualcos’altro. Secoli di speculazione occidentali sul soggetto e sulla coscienza svaniscono come brina nell’area del mattino”.
Nāgārjuna – ci dice sempre Rovelli – distingue due livelli, come fa tanta filosofia e tanta scienza: la realtà convenzionale, apparente, con i suoi aspetti illusorio e prospettici, e la realtà ultima. Ma porta questa distinzione in una direzione inaspettata: la realtà ultima, l’essenza, e assenza, è vacuità. Se ogni metafisica cerca una sostanza prima, un’essenza da cui tutto dipenda, il punto di partenza da cui poi derivare, il resto allora non esiste. L’unica realtà è quindi la vacuità? È questa la realtà ultima? No, scrive vertiginosamente Nāgārjuna, ogni prospettiva esiste solo in dipendenza da altro, non è mai realtà ultima, e questo vale anche per la prospettiva: pure la vacuità e vuota essenza, è convenzionale. Nessuna metafisica sopravvive. La vacuità è semplicemente vuota.
A quel punto, la Seconda frontiera diviene il frutto finalmente vivo di ciò che viene plasmato dalla personale Volontà trasgressiva.

L’ascensione delle parole rese in formato grafico si attesta sulle coordinate di uno specchio irregolare, in cui ribollono le dimensioni allo stato puro.
Nel profondo di una visione a specchio, l’abisso lucidamente nero si apre come una sibilla sull’antro dimensionale delle possibilità.

ESTRATTO – Dall’introduzione del curatore

Le caratteristiche di un oggetto sono il modo in cui esse interagiscono su altri oggetti. L’oggetto stesso non è che un insieme di interazioni su altri oggetti. La realtà è questa rete di interazioni, al di fuori delle quali non si capisce neppure di cosa staremmo parlando. Invece di vedere il mondo fisico come un insieme di oggetti con proprietà definite, la teoria dei quanti ci invita a vedere il mondo fisico come una rete di relazioni in cui gli oggetti sono i nodi.
Equivale a dire che è necessario pensare che ogni cosa sia solamente il modo in cui agisce su qualcos’altro. Quando l’elettrone non interagisce con alcunché, non ha proprietà fisiche. Non ha posizione, non ha velocità.

Carlo Rovelli – Helgoland

Gli autori che ho chiamato a raccolta in questa Volontà trasgressiva hanno tracciato, partendo dalle indicazioni che ho dato loro, una serie di coordinate in cui ciò che era creduto inanimato è diventato vivo, soprattutto perché entrato in contatto con noi antropomorfi, avvitati attorno a un ombelico di assurda cecità autoreferenziale; le loro storie che hanno preso vita si dipanano da e verso l’oltrefrontiera del nostro ecosistema dimensionale e della nostra percezione. Nelle loro fantastiche visioni quantiche enormi serpentoni, tunnel di probabilità che divengono semplicemente realtà, altre realtà, diverse realtà, ex impossibili realtà, emergono dal mare del nulla come isole prima sommerse in abissi sconosciuti.
Abbiamo abbandonato due anni fa la Prima Frontiera (precedente antologia di strano weird in cui ci si chiedeva cosa l’inumano considera strano) e ora siamo in un luogo più esterno e indefinito, dove una porta dimensionale ci connette con un luogo in cui interagiscono sistemi incompatibili: il biologico e l’inumano, il tridimensionale e le infinite trasgressioni matematiche del continuum.

Il mondo dei quanti è quindi più tenue di quello immaginato dalla vecchia fisica, è fatto solo di interazioni, accadimenti, eventi discontinui, senza permanenza. È un mondo con una trama rada, come un merletto di Burano. Ogni interazione è un evento, e sono questi gli eventi lievi ed effimeri che costituiscono la realtà, non i pesanti oggetti carichi di proprietà assolute che la nostra filosofia poneva a supporto di questi eventi.

Carlo Rovelli – Helgoland

LA QUARTA

Cos’è la realtà? È una domanda con cui dobbiamo fare i conti quando decidiamo di abbandonare la comfort zone delle certezze, delle convenzioni e delle convinzioni, dell’usuale mondo che plasma di continuo la nostra esistenza. Abbandonare il senso del reale che ci appare solido, granitico, immodificabile, implica che la nostra esistenza non è così definita e, a quel punto, nemmeno così fisica. Undici storie che narrano ciò che c’è oltre la frontiera, a cavallo tra weird e SF, tra Volontà e aliti vitali, con un occhio a quello che Crowley, il più grande esoterista del XX secolo, ha sperimentato e creato.

GLI AUTORI

Paolo Di Orazio, Alessandro Gatti, Francesca Fichera, Domenico Mastrapasqua, Lukha B. Kremo, Marco Milani, Yanuk Lurjiame, Roberto Furlani, Uduvicio Atanagi, Giovanna Repetto e Giovanni De Matteo. A cura di Sandro Battisti, che nella pubblicazione ha ideato e realizzato l’inserto VR sul brano Anubi di Krell, oltrepassando la frontiera tramite un QRCode.

IL CURATORE

Sandro Battisti: è uno dei fondatori del connettivismo. A partire dal 2004 si è dedicato allo sviluppo di uno scenario comune a molti suoi lavori successivi, l’Impero Connettivo, dapprima con racconti apparsi su NeXT, la fanzine del movimento, e con il fumetto Florian, successivamente nei romanzi PtaxGhu6 (2010), scritto in collaborazione con Marco Milani, e Olonomico (2012). Ha vinto il Premio Urania 2014 e il Premio Vegetti 2017 con L’Impero restaurato; è curatore dell’antologia di strano weird La prima frontiera (2019). Scrive quotidianamente sul blog http://hyperhouse.wordpress.com/.

LA COLLANA

Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

AA.VV. | La Volontà trasgressiva. Seconda frontiera
Curatela e VR di Sandro Battisti
Copertina di Ksenja Laginja

Kipple Officina Libraria
Collana eAvatar — Formato cartaceo — Pag. 160 – € 15.00 — ISBN 978-88-32179-61-3
Collana eAvatar — Formato ePub — Pag. 160 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-62-0

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Esce per la collana VersiGuasti, Canti dei Senzapadre, di Yanuk Lurjiame

La nuova proposta della collana Versiguasti è Canti dei Senzapadre, di Yanuk Lurjiame, con un’introduzione di Alex Tonelli. Il volume è disponibile in edizione digitale su www.kipple.it e nei principali store online.

Dalla sinossi: I Senzapadre sono un gruppo di bambini internato presso l’Istituto Psichiatrico numero Cinque, chiamato Teremon, uno dei complessi costruiti dall’OIGE, Organizzazione Internazionale per la Garde des Enfants, sparsi per il territorio svizzero. In Teremon ho raccolto questi fanciulli particolari, cercandoli in tutto il mondo. In apparenza sembrano orfani come tanti altri, figli della strada e della Crisi. Ma a lungo andare, studiandoli, mi sono accorto che fanno parte di qualcosa di diverso dall’umanità. Vivono nascosti nelle viscere della maggior parte delle grandi città d’Europa, cercando di fuggire alla fame dei Mercanti di Carne, depravati che catturano i piccoli orfani nutrendo un mercato infernale. I bambini di cui seguo le tracce, perlustrando le metropoli della terra, sono in realtà spiriti incarnati di anime antiche, sono caduti nel nostro mondo combattendo un’entità cosmica che abita negli abissi al centro del nostro universo, che si è risvegliata durante gli anni della Crisi, generando spiriti perversi, i quali, incarnandosi nel ciclo delle nascite umane (e non umane) hanno sprofondato i mondi imprigionati, in una cupa esistenza simile a quella di una foresta in putrefazione.

DALL’APERTURA

Ho iniziato a pubblicare quei Canti dei Senzapadre ascoltati dalla bocca stessa del loro custode Ion Milkheev, un vecchio dagli occhi grigi, il cui sguardo fisso quali ne rivelava la completa cecità. I suoi canti erano un atto di puro ricordo. La sua voce fiaccata dalla vecchiaia stillava dalle sue labbra ed ebbi chiara l’impressione che in un Altrove sottile, un’isola di Memoria nello stesso luogo dove stavo assisa ad ascoltarlo, l’uomo stesse incontrando davvero i suoi antichi Fratelli scomparsi. Scoprii le sue storie e il luogo da cui veniva mentre cantava i poemi, seduto al centro del cortile in quell’afosa estate, poco dopo la discesa del sole negli inferi notturni. Eravamo pochi ad essere stati invitati ad ascoltarlo, non perché fossimo speciali, ma pochi erano rimasti gli orecchi dell’anima in grado di udire il richiamo dei Senzapadre, una voce sottile, una vibrazione dolce ma forte allo stesso tempo, che si muoveva aliena sui fili taglienti intrecciati dai ragni cosmici dell’Oltretomba, come un equilibrista bendato, capace di non ferirvisi e di non scuoterli, destando l’attenzione dei temibili artefici. Il Vecchio non era in fuga, era divenuto un pellegrino dopo che le cose presero una piega inquietante nel sistema di mondi in cui visse la sua carne. Le persecuzioni furono feroci e una volta disperse anche le più segrete comunità di Senzapadre, i Guardiani di Casmandund si gettarono alla caccia dei loro fratelli umani e di chiunque li avesse anche soltanto avvicinati. Milkheev riuscii a resistere alle purghe, aiutato dalle anime veglianti dei suoi Eterni, dagli spiriti dei Fratelli che gli rimasero vicini e dai pochi simpatizzanti ancora vivi, perché i Canti venissero trasmessi agli spiriti di buona volontà, effusi ai quattro angoli dell’universo e ancora sconosciuti ai Guardiani, affinché attraverso loro continuasse a vivere il Ricordo.

Yanuk Lurjiame

LA QUARTA

I Canti sono testimonianze vive di una realtà lontana o null’altro che componimenti poetici, l’inneggiare lirico dell’immaginazione? Potrebbe essere che crediate nell’una o nell’altra ipotesi, in perfetta alternanza. A volte potreste essere persino certi che entrambe siano vere, contemporaneamente, come se i Canti avessero creato i Senzapadre e la poetessa Yanuk Lurjiame; come se Yanuk Lurjiame avesse creato una realtà alienata popolata da creature fantastiche e da città inesistenti. Come se Ion Milkheev avesse creato i Senzapadre, la poetessa e forse persino queste note. Potreste non capire più dove inizia l’inganno e
dove finisce la verità.

L’AUTRICE

Yanuk Lurjiame nasce in una dimensione collocata secondo gli umani parametri su una linea spaziotemporale parallela a quella di Alessandra Biagini, la persona che in questo mondo scrive usando il suo nome. AB nasce a Roma, nel 1975, dopo la maturità classica intraprende qualche studio in forma privata di lingua ebraica, araba e si dedica a imparare la scrittura cinese. Manifesta interesse per le antiche religioni, per lo sciamanesimo, per gli antichi maestri gnostici. Si sposa, va a vivere in Lombardia. Approda alla Calligrafia, ma non ne segue le orme consuete, scegliendo di camminare su impervi sentieri che l’allontanano dal mondo dei suoi maestri. Il suo Scriptorium diviene l’antro di un vulcano segreto, un’officina ove si forgiano in parole e forme selvagge mondi ed esperienze interiori. Approda poi nella Tuscia e qui si trova oggi.

LA COLLANA

VersiGuasti è la collana di Kipple Officina Libraria diretta da Alex Tonelli interamente dedicata alla poesia e alla letteratura lirica in versione digitale, alla costante ricerca di connessioni e poetiche appartenenti al Connettivismo e non solo.

Yanuk Lurjiame, Canti dei Senzapadre
Introduzione: Alex Tonelli
Copertina: Ksenja Laginja

Kipple Officina Libraria – Collana Versi Guasti – Formato ePub e Mobi – Pag. 58 – 0.95€ – ISBN 978-88-32179-44-6

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