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Lo Zar non è morto – NeXT-Stream è da oggi disponibile per la collana Avatar

Kipple Officina Libraria presenta la terza iterazione delle antologie NeXT-Stream, esperimenti di commistione tra l’immaginario di genere e il cosiddetto mainstream, la letteratura non di genere; ci piace ricordare che il precedente capitolo Visioni di realtà contigue ha vinto il Premio Italia 2019, nella sezione antologia.
Lo zar non è morto è il titolo di questo volume, undici storie ucroniche, fantapolitiche o semplicemente ambientate in un “tempo fantastico” che, lette una di fila all’altra, sembrano riscrivere gli ultimi cent’anni di Storia.
Il libro è disponibile in formato cartaceo e digitale sul sito della casa editrice, nei principali store on line e nelle librerie. All’interno racconti di Giulia Abbate, Giovanni De Matteo, Ettore Maggi, Francesco Troccoli, Daniele Cambiaso, Sandro Battisti, Alessandro Forlani, Domenico Mortellaro, Franco Ricciardiello, Pee Gee Daniel e Nicoletta Vallorani. I curatori sono Lukha B. Kremo e Domenico Gallo.

Sinossi – dall’introduzione dei curatori

Dimentichereste mai un romanzo di avventure straordinarie, fantapolitico e ucronico, uno dei primi del suo genere in Italia e per di più scritto da un gruppo di dieci autori (capitanati dal fondatore del più grande movimento avanguardistico italiano), rendendolo un unicum nel panorama mondiale? La critica italiana lo ha fatto. Era concentrata su Benedetto Croce e i tormenti di Zeno Cosini, e seguiva le loro visioni oniriche considerandole molto più pregnanti di altre.
Parliamo di Lo zar non è morto – Grande romanzo d’avventure scritto nel 1929 da un gruppo di letterati italiani provenienti da diverse correnti culturali capeggiati dal padre del Futurismo: Filippo Tommaso Martinetti. Il “Gruppo dei Dieci”, così si chiama l’eterogeneo collettivo, si raccoglie con il preciso obiettivo di creare un’opera di intrattenimento e di grande avventura, un’opera per divertire il lettore senza alte finalità artistiche.
Noi abbiamo ripreso lo stesso spirito, quello della creazione letteraria pura e dell’orgoglio di una letteratura che, nonostante vanti un’illustre storia, sembra oggi relegata a un’ancella, forse soltanto simpatica, di una letteratura mondiale in grande evoluzione. Abbiamo quindi scelto autori che meglio hanno saputo interpretare questo spirito, pur consapevoli che a causa di contingenze e indisponibilità temporanee, potevano essere molti di più. E ne è nata un’antologia di undici storie ucroniche, fantapolitiche o semplicemente ambientate in un “tempo fantastico” che, lette una di fila all’altra, sembrano riscrivere gli ultimi cent’anni di Storia, quel lasso temporale che ci separa dalla nascita della contemporaneità e dalla scomparsa degli Zar. Una Storia a volte bizzarra (ma che, come l’attualità suggerisce, si peccherebbe a considerarla tale), altre assolutamente plausibile, che parte dalla fuga di Anastasija Romanova, tocca il fascismo, il Duce, la Resistenza, gli anni Sessanta, Berlinguer, fino ad arrivare ai giorni nostri e proiettarsi nel futuro, facendo ricorrere, in contesti diversi, gli stessi inquietanti interrogativi storici e sociali.

Estratto – dall’introduzione dei curatori

Riscrivere la Storia è solo in parte un gesto dissacrante, un divertimento fine a sé stesso che gioca con un qualche ramo assurdo di possibilità che non si sono realizzate, un po’ come il paradosso di Erwin Schrödinger dedicato allo sfortunato gatto chiuso in una scatola. La teoria, mai dimostrata, è piuttosto nota. A ogni collasso di una funzione d’onda, un altro universo si crea con quei valori possibili che nel nostro universo non si sono realizzati. E allora esistono, a fianco a noi, infiniti universi che si creano a ventaglio ogni frazione di tempo in cui infiniti fenomeni quantistici letteralmente esplodono. Ma il mondo quantistico è decisamente controintuitivo e richiede spesso uno sforzo di immaginazione per raffigurarsi “materialmente” cioè che non lo è, ciò che nega la nostra esperienza quotidiana e classica. Ebbene è come se ogni ucronia fosse l’universo duale del nostro per ogni episodio storico che conosciamo. Ma al di là di una qualche verosimiglianza fisica, l’ucronia è uno sforzo di comprendere la Storia attraverso la sua falsificazione, la nostra Storia, quella che condividiamo. È un modo per amplificarne le contraddizioni, per mettere a nudo ciò che è alla base della politica: l’occultamento della verità. È un’idea che ricorda un po’ il gioco di Orson Welles in uno dei suoi ultimi film: F come falso. Il film, una strana pellicola del 1973, gioca sul rapporto vero e falso nell’arte partendo dai falsari, ma è fortemente ancorato a una riflessione pericolosa sulla realtà e sulla sua rappresentazione. Welles non ha mai giocato con le ucronie, ma in troppi suoi film troviamo una inquietante dialettica tra vero e falso in cui il falso è uno strumento del vero del reale. E allora leggiamo questi racconti con sospetto.
Dopo la lettura, non siamo più convinti che lo Zar sia morto, che il Duce e il Fascismo siano morti, che le dinamiche di potere politico e sociale di cento anni fa siano morte.

La quarta

Un’antologia di undici storie ucroniche, fantapolitiche o semplicemente ambientate in un “tempo fantastico” che, lette una di fila all’altra, sembrano riscrivere gli ultimi cent’anni di Storia, quel lasso temporale che ci separa dalla nascita della contemporaneità e dalla scomparsa degli Zar.

Gli autori

Gli autori che hanno scritto per questa raccolta sono: Giulia Abbate, Giovanni De Matteo, Ettore Maggi, Francesco Troccoli, Daniele Cambiaso, Sandro Battisti, Alessandro Forlani, Domenico Mortellaro, Franco Ricciardiello, Pee Gee Daniel e Nicoletta Vallorani. I curatori sono Lukha B. Kremo e Domenico Gallo; il primo è editore di Kipple Officina Libraria, Premio Urania 2015 e vincitore di altri importanti premi letterari del fantastico italiano, il secondo è scrittore, traduttore e saggista di lungo corso del fantastico e in particolare della fantascienza.

La collana

Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

Aa.vv. | Lo Zar non è morto – NeXT-Stream – A cura di Lukha B. Kremo e Domenico Gallo – Copertina di Nives

Kipple Officina Libraria
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 174 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-31-6
Collana Avatar — Formato cartaceo — Pag. 176 – € 15 — ISBN 978-88-32179-30-9

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Più pop del pop – Recensione a Pop-politics | Pulp libri

Su PulpLibri e apparsa una recensione a Pop-politics, il pamphlet di Lukha B. Kremo e Pee Gee Daniel che vuole restituire lo scenario politico attuale, nazionale e internazionale, tentando di cogliere l’essenza e le contraddizioni dei suoi principali protagonisti. Un estratto della critica:

Leggere questo agile pamphlet di Pee Gee Daniel e Lukha B. Kremo fa lo stesso effetto di assistere a uno spettacolo pirotecnico. È costruito come una galleria di ritratti di leader politici contemporanei, non solo italiani, con un processo linguistico che sembra ricalcare la satira più cinica e intelligente, quella che fino dai tempi di Cuore faceva ridere a denti stretti l’intelligencija radicale e gli studenti universitari. Per gustarlo in pieno, bisogna leggere il libretto parola per parola, con attenzione, perché è farcito di doppi sensi, riferimenti storici, eventi di cronaca di qualche anno fa, giochi di parole, inciampi linguistici — una potenza di fuoco tale da richiedere un delizioso (e spassoso) apparato di note che di per sé è un pamphlet nel pamphlet, quasi un sesto della lunghezza totale del libro.

E non c’è da stupirsi se gli autori l’hanno definito pamphlet, perché ha tutte le caratteristiche della parte migliore dell’invettiva, quella che non si limita a demolire, ma che sostiene con dati di fatto le argomentazioni. Gli autori si accaniscono infatti su una galleria di personaggi emblematici della degenerazione populista delle democrazie occidentali, ricordando eventi che ormai fanno parte del buon senso comune e portandone a galla altri molto meno conosciuti, o ignorati a bello posta dai media se non da un pubblico sempre più arroccato sulle proprie convinzioni.

“Nulla è inventato, anche se a volte ci piacerebbe, anche se vorremo che gli autori avessero scritto un libro di fantascienza o almeno di fantapolitica e non una rappresentazione della realtà, a volte folle, assurda, ma realtà.”. E così è da leggere il libro, seguendo appunto l’intuizione di Lietta Manganelli, accettando il gioco che mescola realtà e irrealtà, provocazione e terrore.

Gli autori

Pee Gee Daniel è nato a Torino nel 1976. È stato poliziotto, impiegato, camionista, bibliotecario, direttore di sale-scommesse. Ha pubblicato i romanzi Gigi il bastardo (& le sue 5 morti), Il politico, Lo scommettitore, Ingrid e Riccione, Il lungo sentiero dai mattoni dorati, Freakshow, Un’infilata di onesti accidenti, Il messia di Orogrande, Ego e libido, Yellow Kid, Pistolero e i saggi Il riso e il comico, Breve compendio sopra gli umani caratteri e Il manuale dei baffi. Ha partecipato all’antologia La prima Frontiera (Kipple Officina Libraria).

Lukha B. Kremo è autore di romanzi e racconti non solo di fantascienza. Vincitore del Premio Urania 2016 con Pulphagus® – Fango dei cieli, del Premio Cassiopea, del Premio Vegetti, del Premio Robot e di quattro Premi Italia. Ha pubblicato molti racconti e i romanzi Il Grande Tritacarne, Storie di Scintilla, Gli occhi dell’anti-Dio, Trans-Human Express, la Trilogia degli Inframondi e Korchin e l’odio. Ha partecipato all’antologia La prima Frontiera (Kipple Officina Libraria) e ha pubblicato diversi cd di musica elettronica con lo pseudonimo di Krell, organizzando il progetto Sonora Commedia.

Lietta Manganelli, figlia di Giorgio Manganelli, da anni porta avanti un lavoro incessante per la diffusione e la valorizzazione dei lavori del padre. Ha pubblicato Album fotografico di Giorgio Manganelli. Racconto biografico, e ha curato Intervista a Dio, di Manganelli, pubblicato, tra gli altri, da Kipple Officina Libraria.

La collana

Capsule è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai piccoli capolavori del Fantastico e della SF prettamente italiana, contraddistinti dalla rapidità di lettura e dalla qualità unita alla fruibilità, dove il basso costo di copertina rende le proposte editoriali imperdibili.

Pee Gee Daniel & Lukha B. Kremo | Pop-politics. Batracomiomachia cinobalanica
Prefazione di Lietta Manganelli

Kipple Officina Libraria
Collana Capsule — Formato cartaceo — Pag. 128 – € 12.00 — ISBN 978-88-32179-20-0
Collana Capsule — Formato ePub e Mobi — Pag. 123 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-21-7

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Kipple Officina Libraria sarà presente al Valico Festival di Roma

Kipple Officina Libraria sarà presente con un suo stand il 22 e 23 febbraio al Valico Festival di Roma, il primo festival romano del libro fantastico che si svolgerà in Largo Dino Frisullo, Roma.

Nell’ambito della manifestazione, domenica 23 alle 12.00 presenteremo l’opera Pop-Politics – con i due autori, Pee Gee Daniel e Lukha B. Kremo – e alle 14.00 Aleppo c’è, antologia poetica curata da Enzo Lomanno del collettivo Bibbia d’Asfalto dedicata al dramma di Aleppo, il cui ricavato è stato devoluto a Medici Senza Frontiere, organizzazione che sarà presente e a cui consegneremo l’assegno finale.

Le presentazioni avverranno nello Spazio Connettivista della manifestazione, dove l’installazione permanente L’oracolo quantico e la finestra cibernetica, a cura di Gabriele Calarco, illustrerà ai visitatori il collasso, nel reale, del futuro da loro desiderato:

L’interruzione di linearità dell’universo percettivo. L’estrazione probabilistica dei tarocchi quantici che collassa la consapevolezza del presente, illustrando la direzione della nuova realtà, del nuovo futuro.
L’installazione ha questo scopo: rendere evidente alla propria coscienza un percorso interiore, una volontà, un preciso atto mentale creativo di realtà. Volere è potere; la mitopoiesi del reale è quindi un atto di creazione. Formulare un intento ben preciso permetterà al caos di organizzarsi in modo coerente, entrando nel cerchio e sedendosi al tavolo si potrà osservare lo schermo: l’oracolo quantico dal caos delle probabilità avrà scelto, facendolo collassare, il vostro possibile futuro.
La durata dell’esperienza è variabile da pochi secondi a 4 minuti. La carta che sarà mostrata avrà una sua spiegazione di cui potrete riscontrare la coerenza con il vostro percorso cognitivo.
Al termine dell’esperienza sarà possibile raccontare su un registro o inviare via mail le sensazioni e le suggestioni dell’esperienza. Al termine dell’evento queste annotazioni verranno raccolte e potranno diventeranno un possibile percorso letterario, creando una successiva mitopoiesi quantica.

Ci vediamo lì?

Recensione a La prima frontiera (Kipple, 2019) | la nuova carne

Stefano Spataro, sulle pagine della NuovaCarne, recensisce l’antologia La prima frontiera, in cui ventuno autori – tra cui Bruce Sterling e Danilo Arona – si misurano col tema dell’inumano. Un estratto dalla recensione in cui, al suo interno, si dettagliano le suggestioni di ogni racconto:

Non è questo il luogo, né io sono la persona adatta, per decretare quali di questi racconti sia il migliore. Posso dire però che ogni tassello, che sia una firma affermata o un giovane talento, fa bene la sua parte nel creare un immaginario sfaccettato, orribile (nella sua accezione creepy) e allo stesso tempo mostruosamente poetico.

Ventuno racconti del Fantastico esplorano con intense suggestioni cosa può accadere nei mondi lontani dall’umano, in tutti quei territori dove regnano l’inumano e lo strano. “La prima frontiera” è un viaggio attraverso il mutamento delle percezioni nel weird, dove il concetto di “diverso” si allontana da quello che abbiamo sempre immaginato.

Hanno partecipato all’antologia: Luigi Musolino, Alessandro Forlani, PeeGee Daniel, Mario Gazzola, Giovanna Repetto, Lukha B. Kremo, Uduvicio Atanagi, Domenico Mastrapasqua, Irene Drago, Roberto Furlani, Giovanni De Matteo, Matt Briar, Federica Leonardi, Alex Tonelli, Maico Morellini, Linda De Santi, Marco Milani, Marco Moretti, Ksenja Laginja. Accanto a questi grandi nomi della narrativa fantastica italiana, sono presenti due guest star d’eccezione: Danilo Arona e Bruce Sterling (nella traduzione di Salvatore Proietti); la copertina è a cura di Ksenja Laginja; di Sandro Battisti la curatela.

La prima frontiera. Ovvero, il primo limite che s’incontra trascendendo, disincarnandosi; la prima barriera con cui s’impatta accedendo a luoghi inumani. E allora, quando si è in quelle regioni indefinite, dove anche la coscienza diviene un concetto astratto e sfuggente, indefinita nel suo intuito senziente, come si svilupperà la percezione del weird? Come si modificherà il paradosso, il creeping, lo stacco del Fantastico nel momento in cui qualcosa ci farà sussultare nella settima dimensione, o quando un essere alieno proverà paura per qualcosa che nemmeno lui potrà esplicare? Allora, la prima frontiera sarà già lì, nel suo tentativo di raccontarci cosa contiene.

AA.VV. | La prima frontiera

Introduzione e curatela di Sandro Battisti
Copertina di Ksenja Laginja
Traduzione di Bruce Sterling: Salvatore Proietti

Kipple Officina Libraria
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 215 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-10-1
Collana Avatar — Formato cartaceo — Pag. 204 – € 15 — ISBN 978-88-32179-09-5

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Esce Pop-Politics, di Lukha B. Kremo e Pee Gee Daniel

Un pamphlet acido, beffardo e scanzonato, scritto a quattro mani da Lukha B. Kremo e Pee Gee Daniel, che vuole restituire lo scenario politico attuale, nazionale e internazionale, tentando di coglierne l’essenza e le contraddizioni dei suoi principali protagonisti con lo strumento della dissacrazione. La prefazione è di Lietta Manganelli.

In cartaceo e digitale, l’opera è disponibile su www.kipple.it e nelle librerie online.

Sinossi

Pee Gee Daniel e Lukha B. Kremo sono gli autori di questo esperimento dove l’ironia e il sarcasmo divengono oggetti taglienti con cui sezionare e dissacrare il nostro mondo contemporaneo, dove i residui di un tempo che si vorrebbe morto e sepolto continuano a fiorire generando mostri.
Grillo, Renzi, Salvini, Putin, Trump, Kim Jong-un e molti altri: nessuno di loro sfugge alla penna caustica e derisoria dei due autori, che attraverso uno stile sperimentale e affastellato dissezionano, grazie al bisturi della più tagliente ironia, il potere e i suoi più recenti detentori.

Estratto

Gli uomini veri sono quelli che se la prendono con chi gli è pari, gli eroi con chi gli sia superiore, la merda umana se la prende coi poveracci, svantaggiati rispetto a essa sul piano sociale, reddituale, sessuale, legislativo e così via.
L’è poi codesta la quintessenza del fascista.
A livello politico, nel momento in cui uno Stato comincia a perseguire i più deboli, anziché soccorrerli, allora tecnicamente nasce un regime fascista.
Il fascismo è, socialmente parlando, sopraffazione tramite vigliaccheria istituzionalizzata. È la rivincita sociopolitica della mezza tacca, del niente di che, dello sfigatello, del subumano, che finalmente, se ha il beato chiccherone di nascere, crescere e pascere dentro quel particolare milieu, entro quel pur poco durevole periodo storico, si vedrà nobilitato da una qualche patacca infilzata sul petto, da un fez o da un copricapo con protuberanze cornee calzato sulla testaccia sua idrocefalica, da un paro de stivaloni a tutto polpaccio tirati a cera o anfibi con la suola a carrarmato o ancora delle Hogan Interactive da 300 cucuzze al paio (lì va a mode), arricchito di una tessera di partito e di un’iscrizione alle parate domenicali o sabatine, potrà farsene bello, primeggiare a suo agio, montare in boria – non men che il facchino di Pascal – appropriarsi di quel posto nel mondo che natura e giustizia di regola il negherebbono, tenendo a vile e soperchiando e male trattando coloro che, la gran parte delle volte ben più meritevoli, più dabbene, più dotati e presentabili di cotestui, si trovino loro malgrado collocati, a opera dell’ingrata temperie storica corrente (vuoi per questioni di etnia, sproloquiata: razza, vuoi per ragioni culturali, anagrafiche, economiche) in uno stato di subalternità rispetto al sovrano citrullo.
Allo scemoide, ominicchio o ciapa-ciapa aderente della prima ora al partito unico o di stragrande maggioranza, sarà pertanto pubblicamente consentito di dar calci ai cani in cui la s’imbatta giùe per la strada, sparacchiare a o percuotere li negri mangiabanane che faccino la questua all’egresso dei supermarket presso cui si rifornisce, proibire a’ bimbini loro (de li negri, de’ maruga, de’ zingheri, de’ stirpi loro tutte quante malnate) di desinare spalla a spalla con i compagnucci de scola – e che la ci pensino Allah e Macometto appaiati a li filii sua e a li loro stomachini, puttanaèva! – trasformare i luoghi di culto altrui in posteggi e parcheggiarci le macchine con ancora i fedeli lì dentro, senza manco avvisarli, levar loro il pane di bocca, sdentata e fetente, il tetto da sopra le loro capocce pulciose, la machena, che se ne vadino a piotte ovvero sulle mani fino alla raccolta dei pomidori o sopra le lor traballanti impalcature, se davvero tanto gli garba! Levargli pur’anche la cadrega da sott’il culo, così, senza alcuna ragione apparente, giusto per dar loro sempre più handicap, porli in uno stato di difficoltà crescente, farli sentire alla stregua del vermiciattolo che repta rasoterra. Tutto a favore dell’ambecillone, dell’uomo dominante, der fascio che in quella gara impari potrà sempre più accrescere un’autostima che ha il peso di una bava di vento, mentre spinge il proditorio piede di contro la giugulare del sottomesso, in un paradossale quanto labile ribaltamento sossopra delle regole del giuoco, laddove è lo scarto antropologico a sopraffare chi gli sia migliore, non viceversa.
Ecco compendiato il fascismo. Termine che può essere inteso in du’ modi, che qui di seguito tenteremo di discriminare sommariamente.

La quarta

Un pamphlet acido, beffardo e scanzonato, scritto a quattro mani da Lukha B. Kremo e Pee Gee Daniel, che vuole restituire lo scenario politico attuale, nazionale e internazionale, tentando di cogliere l’essenza e le contraddizioni dei suoi principali protagonisti.

Gli autori

Pee Gee Daniel è nato a Torino nel 1976. È stato poliziotto, impiegato, camionista, bibliotecario, direttore di sale-scommesse. Ha pubblicato i romanzi Gigi il bastardo (& le sue 5 morti), Il politico, Lo scommettitore, Ingrid e Riccione, Il lungo sentiero dai mattoni dorati, Freakshow, Un’infilata di onesti accidenti, Il messia di Orogrande, Ego e libido, Yellow Kid, Pistolero e i saggi Il riso e il comico, Breve compendio sopra gli umani caratteri e Il manuale dei baffi. Ha partecipato all’antologia La prima Frontiera (Kipple Officina Libraria).

Lukha B. Kremo è autore di romanzi e racconti non solo di fantascienza. Vincitore del Premio Urania 2016 con Pulphagus® – Fango dei cieli, del Premio Cassiopea, del Premio Vegetti, del Premio Robot e di quattro Premi Italia. Ha pubblicato molti racconti e i romanzi Il Grande Tritacarne, Storie di Scintilla, Gli occhi dell’anti-Dio, Trans-Human Express, la Trilogia degli Inframondi e Korchin e l’odio. Ha partecipato all’antologia La prima Frontiera (Kipple Officina Libraria) e ha pubblicato diversi cd di musica elettronica con lo pseudonimo di Krell, organizzando il progetto Sonora Commedia.

Lietta Manganelli, figlia di Giorgio Manganelli, da anni porta avanti un lavoro incessante per la diffusione e la valorizzazione dei lavori del padre. Ha pubblicato Album fotografico di Giorgio Manganelli. Racconto biografico, e ha curato Intervista a Dio, di Manganelli, pubblicato, tra gli altri, da Kipple Officina Libraria.

La collana

Capsule è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai piccoli capolavori del Fantastico e della SF prettamente italiana, contraddistinti dalla rapidità di lettura e dalla qualità unita alla fruibilità, dove il basso costo di copertina rende le proposte editoriali imperdibili.

Pee Gee Daniel & Lukha B. Kremo | Pop-politics. Batracomiomachia cinobalanica
Prefazione di Lietta Manganelli

Kipple Officina Libraria
Collana Capsule — Formato cartaceo — Pag. 128 – € 12.00 — ISBN 978-88-32179-20-0
Collana Capsule — Formato ePub e Mobi — Pag. 123 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-21-7

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Esce “La prima frontiera”, antologia di Strano Weird – guest star Bruce Sterling e Danilo Arona – Curatela di Sandro Battisti

LA PRIMA FRONTIERA è da oggi disponibile, nella curatela antologica di Sandro Battisti, su www.kipple.it e nelle principali librerie online, in formato digitale e cartaceo.
Ventuno racconti del Fantastico esplorano con intense suggestioni cosa può accadere nei mondi lontani dall’umano, in tutti quei territori dove regnano l’inumano e lo strano. “La prima frontiera” è un viaggio attraverso il mutamento delle percezioni nel weird, dove il concetto di “diverso” si allontana da quello che abbiamo sempre immaginato.

Hanno partecipato all’antologia: Luigi Musolino, Alessandro Forlani, PeeGee Daniel, Mario Gazzola, Giovanna Repetto, Lukha B. Kremo, Uduvicio Atanagi, Domenico Mastrapasqua, Irene Drago, Roberto Furlani, Giovanni De Matteo, Matt Briar, Federica Leonardi, Alex Tonelli, Maico Morellini, Linda De Santi, Marco Milani, Marco Moretti, Ksenja Laginja. Accanto a questi grandi nomi della narrativa fantastica italiana, sono presenti due guest star d’eccezione: Danilo Arona e Bruce Sterling (nella traduzione di Salvatore Proietti); la copertina è a cura di Ksenja Laginja.

Sinossi

Cosa può spaventare l’inumano, il bizzarro, il diverso? Quali sentimenti permeano le energie così lontane dall’umanità che osserviamo ogni giorno? Le suggestioni e le storie contenute in questa antologia rispondono, ognuna a modo suo, a tutte queste domande dove significati e simboli si mescolano tra loro, senza un ordine predefinito. Ci siamo chiesti se il diverso sia capace di provare la stessa paura che proviamo noi di fronte a esso; quali rivelazioni si mostrano attraverso lo spazio siderale, lo studio della fisica e delle rifrazioni quantiche che ci insegnano a dubitare di noi stessi e a piegare il concetto di superiorità umana sulle differenti specie dell’universo. Lovecraft stesso ha minato questa umana dittatura, inserendola in un pantheon di orrore terrificante, dove le antiche energie sono state capaci di trascendere il concetto di tempo e dimensione irrompendo nel reale. A cosa pensa l’inumano quando guarda a noi nell’attraversamento dimensionale? A questo, e molto altro, hanno risposto gli autori intervenuti nell’antologia,  ognuno col proprio codice di pensiero e scrittura.

Estratto

La prima frontiera. Ovvero, il primo limite che s’incontra trascendendo, disincarnandosi; la prima barriera con cui s’impatta accedendo a luoghi inumani. E allora, quando si è in quelle regioni indefinite, dove anche la coscienza diviene un concetto astratto e sfuggente, indefinita nel suo intuito senziente, come si svilupperà la percezione del weird? Come si modificherà il paradosso, il creeping, lo stacco del Fantastico nel momento in cui qualcosa ci farà sussultare nella settima dimensione, o quando un essere alieno proverà paura per qualcosa che nemmeno lui potrà esplicare? Allora, la prima frontiera sarà già lì, nel suo tentativo di raccontarci cosa contiene.
Gli autori chiamati qui a rispondere a tali quesiti sono tra i migliori che conosco; l’aver suscitato in loro la curiosità e l’interesse nello sviscerare il concetto sopra esposto è per me motivo d’immenso orgoglio, perché accanto a firme giovani ma già in grado di rivelare la loro notevole cifra stilistica, potrete trovare molte firme affermate, conosciute perché estremamente brave nell’arte del raccontare. È con infinito senso di gratitudine che ringrazio quindi ognuno dei partecipanti, con tutti ho instaurato uno stretto rapporto di confidenza per spiegare meglio cosa volevo dalle loro storie, e così da ciascuno di loro ho voluto tirar fuori la personale visione di un weird non antropocentrico; essendo questo un concetto di frontiera, di difficile idealizzazione, a volte è stato necessario predisporre da parte loro delle modifiche alle convinzioni, attraverso sessioni di brain storming in cui one to one ci siamo confrontati su come si potesse sviscerare al meglio il tema di quest’antologia. Il risultato è sotto i vostri occhi, e io sono lieto di esserne stato soltanto il tramite – un medium sarebbe il caso di dire, visto il tema trattato – arrivando infine alla vostra consapevolezza che qualcosa d’incombente, non scorto, è su di noi e precipita dallo strapiombo di innumerevoli e ignote dimensioni in cui l’umanità – per dirla alla Lovecraft – non è nemmeno contemplata.

Sandro Battisti – Introduzione

La quarta

La prima frontiera è il limite che si incontra trascendendo in direzione dell’inumano, in tutte quelle regioni indefinite, dove anche la coscienza si astrae divenendo materia sfuggente. In tale dimensione come si trasforma la percezione del weird? Nel momento stesso in cui qualcosa ci farà sussultare nella settima dimensione, o quando un essere alieno proverà una paura che non potrà esplicare, cosa verrà considerato strano? La prima frontiera sarà lì, per mostrarsi in tutta la sua luminosa essenza.

Gli autori

Bruce Sterling, Lukha B. Kremo, Giovanni De Matteo, Giovanna Repetto, Luigi Musolino, Alessandro Forlani, Pee Gee Daniel, Mario Gazzola, Uduvicio Atanagi, Domenico Mastrapasqua, Irene Drago, Roberto Furlani, Federica Leonardi, Matt Briar, Linda De Santi, Alex Tonelli, Maico Morellini, Marco Milani, Marco Moretti, Ksenja Laginja e Danilo Arona. A cura di Sandro Battisti. Traduzione del racconto La lampada da lavoro (Bruce Sterling) di Salvatore Proietti.

Il curatore

Sandro Battisti è uno dei fondatori del movimento letterario Connettivista. A partire dal 2004 si è dedicato allo sviluppo di uno scenario comune a molti suoi lavori successivi, l’Impero Connettivo, dapprima con racconti apparsi su NeXT, la fanzine del movimento, e con il fumetto “Florian”, successivamente nei romanzi “PtaxGhu6” (2010), scritto in collaborazione con Marco Milani, e “Olonomico” (2012). Ha vinto il Premio Urania 2014 e il Premio Vegetti 2017 con L’IMPERO RESTAURATO.  Scrive quotidianamente sul blog http://hyperhouse.wordpress.com.

La collana

Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

AA.VV. | La prima frontiera                                                              

Introduzione e curatela di Sandro Battisti
Copertina di Ksenja Laginja
Traduzione di Bruce Sterling: Salvatore Proietti

Kipple Officina Libraria
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 215 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-10-1
Collana Avatar — Formato cartaceo — Pag. 204 – € 15 — ISBN 978-88-32179-09-5

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