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Lo Zar non è morto – NeXT-Stream è da oggi disponibile per la collana Avatar

Kipple Officina Libraria presenta la terza iterazione delle antologie NeXT-Stream, esperimenti di commistione tra l’immaginario di genere e il cosiddetto mainstream, la letteratura non di genere; ci piace ricordare che il precedente capitolo Visioni di realtà contigue ha vinto il Premio Italia 2019, nella sezione antologia.
Lo zar non è morto è il titolo di questo volume, undici storie ucroniche, fantapolitiche o semplicemente ambientate in un “tempo fantastico” che, lette una di fila all’altra, sembrano riscrivere gli ultimi cent’anni di Storia.
Il libro è disponibile in formato cartaceo e digitale sul sito della casa editrice, nei principali store on line e nelle librerie. All’interno racconti di Giulia Abbate, Giovanni De Matteo, Ettore Maggi, Francesco Troccoli, Daniele Cambiaso, Sandro Battisti, Alessandro Forlani, Domenico Mortellaro, Franco Ricciardiello, Pee Gee Daniel e Nicoletta Vallorani. I curatori sono Lukha B. Kremo e Domenico Gallo.

Sinossi – dall’introduzione dei curatori

Dimentichereste mai un romanzo di avventure straordinarie, fantapolitico e ucronico, uno dei primi del suo genere in Italia e per di più scritto da un gruppo di dieci autori (capitanati dal fondatore del più grande movimento avanguardistico italiano), rendendolo un unicum nel panorama mondiale? La critica italiana lo ha fatto. Era concentrata su Benedetto Croce e i tormenti di Zeno Cosini, e seguiva le loro visioni oniriche considerandole molto più pregnanti di altre.
Parliamo di Lo zar non è morto – Grande romanzo d’avventure scritto nel 1929 da un gruppo di letterati italiani provenienti da diverse correnti culturali capeggiati dal padre del Futurismo: Filippo Tommaso Martinetti. Il “Gruppo dei Dieci”, così si chiama l’eterogeneo collettivo, si raccoglie con il preciso obiettivo di creare un’opera di intrattenimento e di grande avventura, un’opera per divertire il lettore senza alte finalità artistiche.
Noi abbiamo ripreso lo stesso spirito, quello della creazione letteraria pura e dell’orgoglio di una letteratura che, nonostante vanti un’illustre storia, sembra oggi relegata a un’ancella, forse soltanto simpatica, di una letteratura mondiale in grande evoluzione. Abbiamo quindi scelto autori che meglio hanno saputo interpretare questo spirito, pur consapevoli che a causa di contingenze e indisponibilità temporanee, potevano essere molti di più. E ne è nata un’antologia di undici storie ucroniche, fantapolitiche o semplicemente ambientate in un “tempo fantastico” che, lette una di fila all’altra, sembrano riscrivere gli ultimi cent’anni di Storia, quel lasso temporale che ci separa dalla nascita della contemporaneità e dalla scomparsa degli Zar. Una Storia a volte bizzarra (ma che, come l’attualità suggerisce, si peccherebbe a considerarla tale), altre assolutamente plausibile, che parte dalla fuga di Anastasija Romanova, tocca il fascismo, il Duce, la Resistenza, gli anni Sessanta, Berlinguer, fino ad arrivare ai giorni nostri e proiettarsi nel futuro, facendo ricorrere, in contesti diversi, gli stessi inquietanti interrogativi storici e sociali.

Estratto – dall’introduzione dei curatori

Riscrivere la Storia è solo in parte un gesto dissacrante, un divertimento fine a sé stesso che gioca con un qualche ramo assurdo di possibilità che non si sono realizzate, un po’ come il paradosso di Erwin Schrödinger dedicato allo sfortunato gatto chiuso in una scatola. La teoria, mai dimostrata, è piuttosto nota. A ogni collasso di una funzione d’onda, un altro universo si crea con quei valori possibili che nel nostro universo non si sono realizzati. E allora esistono, a fianco a noi, infiniti universi che si creano a ventaglio ogni frazione di tempo in cui infiniti fenomeni quantistici letteralmente esplodono. Ma il mondo quantistico è decisamente controintuitivo e richiede spesso uno sforzo di immaginazione per raffigurarsi “materialmente” cioè che non lo è, ciò che nega la nostra esperienza quotidiana e classica. Ebbene è come se ogni ucronia fosse l’universo duale del nostro per ogni episodio storico che conosciamo. Ma al di là di una qualche verosimiglianza fisica, l’ucronia è uno sforzo di comprendere la Storia attraverso la sua falsificazione, la nostra Storia, quella che condividiamo. È un modo per amplificarne le contraddizioni, per mettere a nudo ciò che è alla base della politica: l’occultamento della verità. È un’idea che ricorda un po’ il gioco di Orson Welles in uno dei suoi ultimi film: F come falso. Il film, una strana pellicola del 1973, gioca sul rapporto vero e falso nell’arte partendo dai falsari, ma è fortemente ancorato a una riflessione pericolosa sulla realtà e sulla sua rappresentazione. Welles non ha mai giocato con le ucronie, ma in troppi suoi film troviamo una inquietante dialettica tra vero e falso in cui il falso è uno strumento del vero del reale. E allora leggiamo questi racconti con sospetto.
Dopo la lettura, non siamo più convinti che lo Zar sia morto, che il Duce e il Fascismo siano morti, che le dinamiche di potere politico e sociale di cento anni fa siano morte.

La quarta

Un’antologia di undici storie ucroniche, fantapolitiche o semplicemente ambientate in un “tempo fantastico” che, lette una di fila all’altra, sembrano riscrivere gli ultimi cent’anni di Storia, quel lasso temporale che ci separa dalla nascita della contemporaneità e dalla scomparsa degli Zar.

Gli autori

Gli autori che hanno scritto per questa raccolta sono: Giulia Abbate, Giovanni De Matteo, Ettore Maggi, Francesco Troccoli, Daniele Cambiaso, Sandro Battisti, Alessandro Forlani, Domenico Mortellaro, Franco Ricciardiello, Pee Gee Daniel e Nicoletta Vallorani. I curatori sono Lukha B. Kremo e Domenico Gallo; il primo è editore di Kipple Officina Libraria, Premio Urania 2015 e vincitore di altri importanti premi letterari del fantastico italiano, il secondo è scrittore, traduttore e saggista di lungo corso del fantastico e in particolare della fantascienza.

La collana

Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

Aa.vv. | Lo Zar non è morto – NeXT-Stream – A cura di Lukha B. Kremo e Domenico Gallo – Copertina di Nives

Kipple Officina Libraria
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 174 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-31-6
Collana Avatar — Formato cartaceo — Pag. 176 – € 15 — ISBN 978-88-32179-30-9

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Ecco disponibile “Il cacciatore di sirene”, di Domenico Mortellaro, Premio Kipple 2019

Il cacciatore di sirene, il romanzo di Domenico Mortellaro vincitore del Premio Kipple 2019, è da oggi disponibile su www.kipple.it e nelle principali librerie online, in formato digitale e cartaceo. La copertina è a cura di Ksenja Laginja

Nell’Italia buia del Ventennio, un caso provinciale di follia vede protagonisti un direttore del manicomio, un ispettore di Polizia inviato direttamente da Mussolini e Carl Gustav Jung. L’autore tratteggia con la maestria del romanzo non di genere i profili dei personaggi, facendo risaltare prepotentemente i sussulti weird dell’assurdo che s’insinua sotto la soglia del reale. Un’interpretazione magistrale da parte di Mortellaro che pone l’autore nell’olimpo dei nuovi narratori del Fantastico e del mainstream.

Sinossi

Un romanzo che va oltre il racconto di genere. Domenico Mortellaro vince il Premio Kipple 2019 con una storia che fa del Fantastico la sua bandiera, mentre racconta fatti verosimili e derive immaginifiche di un’Italia fascista, nella Provincia più profonda dove in un manicomio criminale si fronteggiano il direttore della clinica, un ispettore capzioso e al contempo brutale – inviato da Mussolini in persona – e Carl Gustav Jung, impegnato in un ruolo di cesura che ben si attaglia con le intuizioni della Sincronicità.
Il cacciatore di sirene è un teatro dell’assurdo e del weird che esplora i fantasmi del nostro presente, mai sopiti e soprattutto, mai morti.

Estratto

Le lenzuola bruciano. Il materasso è un catino che ribolle. Spingo via tutto. Anche i pantaloni da notte. Li sfilo fin quasi a strapparli. Scalcio. Non vogliono sapere di venire via. Mi libero e mi volto pancia sotto. Sprofondo la testa nel cuscino.
Non voglio vedere, non voglio vedere, non voglio vedere.
Davanti agli occhi ho ancora quella faccia secca. Quel fil di ferro ritorto in due cerchi sgangherati, a fare da montatura a fondi di bottiglia buoni per le talpe. Ce l’ho sotto gli occhi, non vuole andare via, non vuol saperne di sparire. Sprofondo ancora di più il viso. E quando tutto attorno davvero sembra buio abbastanza, acchiappo i lati del cuscino con le mani e me li premo sulle orecchie.
Non parla, ma lo sento.
Sento i rumori. Sento le gocce di sangue che colano dalle sue dita sul pavimento, picchiettando il marmo, gocciolando nella pozza. Sento il respiro catarrale di quell’uomo, i suoi ansimi. Muto. Non dice una parola. Resta lì, fermo, proprio come qualche sera fa, quando me lo sono visto alle spalle, nell’ombra. Immobile. Storto come un tronco rachitico.
Premo più forte e non c’è verso di scacciare quel respiro. Trattengo il fiato per fugare ogni dubbio: quel che sento non è il mio. Passi. Passi che rimbombano. Nella testa. Nel petto. Sempre più forti. Sempre più decisi. Ritmati, in cadenza. Rombano. E schioccano così forte da far ballare anche il materasso. Sbalzarlo in su e risucchiarselo dietro un rintocco dopo.
Mi entra nelle orecchie, quel suono. Mi sfonda i timpani e corre alle tempie. Pulsa. Schiaccio la faccia nella stoffa, affogando i respiri nella palude delle piume d’oca. E quei tonfi ritmati mi arrivano in gola, a spingere giù il respiro. È il mio cuore, questo; ne sono certo. E non posso fermarlo. Non posso chiedergli di smettere. Mollo la presa, per non soffocare. Alzo il viso e nella penombra le volute di ferro battuto della spalliera del letto, lì di fronte, di colpo si trasformano in quegli occhiali che sembrano vortici di filo spinato.
Crollo di nuovo faccia in giù. Grido forte, schiacciando di più la bocca per provare a non sentirlo nemmeno io, quell’urlo disperato.
Premo fuori tutto. Spingo. Spingo e provo a sbattere tutto fuori, in preda alla furia. Finché la gola non mi scoppia, non si rivolta fuori graffiandosi. Finché non ho più fiato e i polmoni sono due palloncini sgonfi, avvizziti. E di colpo sento freddo.

La quarta

Nell’Italia buia del Ventennio, un caso provinciale di follia vede protagonisti un direttore del manicomio, un ispettore di Polizia inviato direttamente da Mussolini, e Carl Gustav Jung. Il cacciatore di sirene è un teatro dell’assurdo e del weird che esplora i fantasmi del nostro presente, mai sopiti e soprattutto, mai morti.

L’autore

Domenico Mortellaro, barese, classe 1979, criminologo e sociologo.
Ha tirato di boxe, ama i gin tonic fatti bene, i caffè veri e l’Internazionale Football Club. Scrive di Male e altre barbarie; poco importa se siano saggi sulle mafie italiane o profili criminali. Oppure romanzi e racconti che i lettori battezzano noir, weird, splatter o cyberpunk.
I suoi primi racconti compaiono attorno al 2003 negli eBook di latelanera.com con lo pseudonimo di Aleks Kuntz. O nelle antologie Giallo Scacchi, Limite acque sicure o Tutto il nero d’Italia. È il 2016 quando pubblica Controllo remoto e Clotilde Secret Files #1 per il ciclo di Archology e il romanzo horror storico Quelle povere criature. L’anno dopo è tra gli autori che per primi rispondono alla chiamata di Forlani e Davia e nell’antologia Thanatolia partecipa con tre racconti. Nel luglio del 2019, per la collana “Futuro Presente” di Delos Digital sforna Carne o ferro, un romanzo breve di fantascienza sociale. Se c’è una cosa che detesta, però, è dover accettare che nella narrativa esista una “questione di genere” che obbliga a disegnare steccati e rinchiuderci dentro le storie.
Fuori dal mondo della narrativa di evasione, ormai dal lontano 2006, ha pubblicato saggi sul profiling, sulle biografie criminali e sulle mafie pugliesi. Oltre a scrivere per quotidiani e settimanali di cronaca nera e periferie. Nel poco tempo che famiglia, professione e narrativa d’evasione gli lasciano libero, educa piantine a diventare bonsai, visioni a diventare fotografie e bpm a diventare musica. In effetti, chi lo conosce bene dice che 24 ore gli sembran poche.

La collana

Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

Domenico Mortellaro | Il cacciatore di sirene
Copertina di Ksenja Laginja

Kipple Officina Libraria
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 195 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-15-6
Collana Avatar — Formato cartaceo — Pag. 184 – € 15 — ISBN 978-88-32179-14-9

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NeXT-Stream @ Asylum Fantastic Fest

Sabato 11 maggio, alle 17.40, lo staff Kipple sarà presso l’Asylum Fantastic Fest, a Valmontone, per presentare NeXT-Stream, visioni di realtà contigue (pubblicazione fresca vincitrice del Premio Italia – sezione Antologia). Ringraziamo l’organizzazione per l’invito e la sensibilità dimostrata verso il progetto NeXT-Stream, vi ricordiamo che il festival si svolgerà dal 9 al 12 maggio presso il Palazzo Doria Papmhili e nasce come Festival Istituzionale della Città di Valmontone da un progetto dell’Officina d’Arte OutOut, presentandosi come un Festival d’Arte dell’Orrore e del Fantastico, una contaminazione che mira a legare nella propria veste: Arte, Cinema, Musica, Letteratura e Società.

Ci vediamo lì?

Nei territori di confine col reale, la poetica e la proiezione fantastica di questi racconti spinge un po’ più in là il confine tracciato dal primo NeXT-Stream, uscito solo pochi anni prima – mesi, verrebbe da dire – di questa nuova esplorazione. Scrittori già noti intrecciano le loro immagini con altri narratori in erba, e la differenza tra essi si arrampica su un muro vertiginoso di reale futuro, qualcosa che non vorremmo mai succedesse ma che, ahinoi, è già qui.
Quattordici autori hanno interpretato questo nuovo tema di NeXT-Stream: Giovanni De Matteo, Alessandra Cristallini, Andrea Pomes, Linda De Santi, Domenico Mastrapasqua, Marco Milani, Matt Briar, Laura Silvestri, Irene Drago, Franci Conforti, Valeria Barbera, Stefano Trucco, Sandro Battisti, Francesca Fichera. A cura di Giulia Abbate e Lukha B. Kremo.
Alcuni di questi nomi sono noti all’interno del Connettivismo, mentre altri sono affiliati o addirittura esterni al Movimento. Tutti però hanno sviluppato una sensibilità afferente alle tematiche del Reale, mostrando la via a una diversa concezione della contaminazione del quotidiano.

La collana

Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e ai grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

AA.VV. | NeXT-Stream – Visioni di realtà contigue
Introduzione e curatela di Giulia Abbate e Lukha B. Kremo
Copertina di Ksenja Laginja

Kipple Officina Libraria
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 198 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-01-9
Collana Avatar — Formato cartaceo — Pag. 188 – € 15 — ISBN 978-88-32179-00-2

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“NeXT-Stream. Visioni di realtà contigue” vince il Premio Italia – sezione Antologia

NeXT-Stream. Visioni di realtà contigue si afferma al Premio Italia vincendo nella sezione Antologia.

È un’affermazione corale a partire dagli autori che, con i loro racconti, hanno voluto e saputo dare un senso di commistione tra la letteratura di genere e non, passando per i curatori, l’illustratrice della copertina, fino ai lettori che, loro in primis, hanno decretato la bontà e la validità della pubblicazione. È un momento bellissimo, questo, la redazione Kipple lo dedica a tutti voi che ci continuate a sostenere con le vostre letture; long life and prosper a NEXT-Stream!

L’elenco completo dei vincitori del Premio Italia è su Fantascienza.com, e approfittando di questo post vogliamo complimentarci intanto con Giovanni De Matteo, vincitore di un premio speciale per essere arrivato a un soffio dalla vittoria nella categoria Racconto amatoriale, ma anche con tutti gli altri meritati winners, fino a Giuseppe Lippi, che continuiamo a rimpiangere e a ricordare nella sua immensa opera e umanità.

La quarta

La realtà contigua è un altrove che è già qui: è l’irruzione del non familiare in un contesto già spiazzante, nel quale i personaggi si muovono attingendo a competenze misteriose, istintive, seguendo pulsioni di vita, confidando nella possibilità di cogliere qualcosa di vero ovunque si trovino a vagare.
Franci Conforti e Francesca Fichera usano le leggi del reale, la matematica, la musica, per darci delle esplosioni cenestetiche, intense e divertentissime, a loro modo struggenti. I personaggi di Giovanni De Matteo, Stefano Trucco, Sandro Battisti e Matt Briar alternano sensazioni di estraneità e familiarità e le storie sono permeate di significati vicini, non solo contigui: a vista. Valeria Barbera crea rivoli di possibilità, accende e spegne, entra ed esce da scenari paralleli che si autoescludono eppure esistono insieme. Irene Drago dà una precisa collocazione alla sua ambientazione contigua, ma poi ne cambia la cornice, ed ecco che cambia anche il senso. Un’altra linea narrativa comune è la mutazione non indolore dei personaggi. Quelli nella storia di Marco Milani cambiano tutti tranne il protagonista, che si aggrappa al proprio mondo e alla musica. Musica che torna nel racconto di Domenico Mastrapasqua: dove “l’eroe” è confuso e replicato: ma non vuole, non può mutare, per non dissolversi. Linda De Santi e Laura Silvestri configurano modifiche fisiche strumentali e strutturali: incidono sulle biografie, alterano le sostanze.  Alessandra Cristallini e Andrea Pomes, con le loro short story sparpagliate nell’antologia a separare e riunire gli altri racconti, inseguono un cambiamento che forse sarebbe stato meglio evitare.

Gli autori

Quattordici autori hanno interpretato questo nuovo tema di NeXT-Stream: Giovanni De Matteo, Alessandra Cristallini, Andrea Pomes, Linda De Santi, Domenico Mastrapasqua, Marco Milani, Matt Briar, Laura Silvestri, Irene Drago, Franci Conforti, Valeria Barbera, Stefano Trucco, Sandro Battisti, Francesca Fichera.

I curatori

La curatela, sensibile e aperta alle sfide che la nostra attuale società sta vivendo, è stata di Giulia Abbate e Lukha B. Kremo: la prima è editor e coach di scrittura, dirige con Elena Di Fazio dal 2007 l’agenzia di servizi letterari Studio83, mentre il secondo è vincitore dei Premi Urania, Cassiopea, Vegetti, Robot e di tre Premi Italia.

La collana

Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e ai grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

AA.VV. | NeXT-Stream – Visioni di realtà contigue
Introduzione e curatela di Giulia Abbate e Lukha B. Kremo
Copertina di Ksenja Laginja

Kipple Officina Libraria
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 198 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-01-9
Collana Avatar — Formato cartaceo — Pag. 188 – € 15 — ISBN 978-88-32179-00-2

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Esce NeXT-Stream, Visioni di realtà contigue – AA.VV.

Kipple Officina Libraria presenta la nuova edizione in ebook e cartaceo di NeXT-Stream, racconti a tema dal sottotitolo Visioni di realtà contigue, in uscita per la collana Avatar.
Quattordici autori si sono misurati con l’epocale sfida di raccontare la letteratura di genere in un’ottica di letteratura non di genere. L’attitudine alla sintesi di esperienze diverse e alla contaminazione, la concezione ambigua e arcana della realtà, spesso affrontata con le armi dell’epica (antica e contemporanea) e della sociopolitica nell’universo della quotidianità, rinnovano i dettami della narrativa cosiddetta mainstream per approdare oltre il confine dei generi stessi. L’ampiezza della visione della nuova realtà è rafforzata da una coralità di voci maschili e femminili il cui concetto è espresso dalla splendida copertina di Ksenja Laginja, sorta di portale visivo in grado di rinnovare continuamente la tradizione del reale e della lettura.

Sinossi

Nei territori di confine col reale, la poetica e la proiezione fantastica di questi racconti spinge un po’ più in là il confine tracciato dal primo NeXT-Stream, uscito solo pochi anni prima – mesi, verrebbe da dire – di questa nuova esplorazione. Scrittori già noti intrecciano le loro immagini con altri narratori in erba, e la differenza tra essi si arrampica su un muro vertiginoso di reale futuro, qualcosa che non vorremmo mai succedesse ma che, ahinoi, è già qui.
Quattordici autori hanno interpretato questo nuovo tema di NeXT-Stream: Giovanni De Matteo, Alessandra Cristallini, Andrea Pomes, Linda De Santi, Domenico Mastrapasqua, Marco Milani, Matt Briar, Laura Silvestri, Irene Drago, Franci Conforti, Valeria Barbera, Stefano Trucco, Sandro Battisti, Francesca Fichera. A cura di Giulia Abbate e Lukha B. Kremo.
Alcuni di questi nomi sono noti all’interno del Connettivismo, mentre altri sono affiliati o addirittura esterni al Movimento. Tutti però hanno sviluppato una sensibilità afferente alle tematiche del Reale, mostrando la via a una diversa concezione della contaminazione del quotidiano.

Estratto

L’idea di NeXT-Stream si è concretizzata con il volume del 2015 (NeXT-Stream. Oltre il confine dei generi, Kipple Officina Libraria). Si è trattato di coniugare la letteratura di genere, in particolare quella di fantascienza, contaminata, anzi miscelata con altri generi e con il mainstream. Una fantascienza light, dove i cliché dei generi sono dilatati in una storia che soprattutto mette in dubbio la propria realtà quotidiana. Una volta la chiamavano letteratura fantastica, un vasto contenitore che con il postmoderno sminuzzamento dei subgeneri molti confondono con il fantasy o il weird che in realtà ne fanno parte. Avevo chiamato a raccolta i Connettivisti, probabilmente i più modellabili per un progetto semplicemente complesso come questo.
Nel 2017, l’uscita di Nuove Eterotopie (collana Odissea della Delos) ha raccolto il meglio di ciò che era stato pubblicato dai Connettivisti, corredato dal romanzo breve di Bruce Sterling, in anteprima mondiale. Il volume, per certi versi molto apprezzato, aveva incassato le perplessità di chi notava un’unica presenza femminile. Non interessava in questa sede difendere l’ottimo lavoro dei curatori, il mio obiettivo era quello di concentrarmi per far emergere la presenza femminile in questo progetto. La cosa migliore che potessi fare non era scegliere delle autrici, ma far curare il libro direttamente a una donna. Ma al momento non era disponibile un’autrice del movimento che avesse già perfettamente assimilato l’idea del progetto, per cui ho pensato a una curatela a quattro mani. Dopo un breve periodo di osservazione di alcune candidate, ho pensato che Giulia Abbate fosse la persona giusta al momento giusto.
Giulia ha accettato con entusiasmo e ci siamo messi al lavoro, cercando di unire le forze, proponendo ognuno le proprie idee sui possibili partecipanti, senza trascurare le autrici.
Con Giulia mi sono trovato bene fin da subito, la sua pignoleria riesce sempre a essere sotto traccia, a lasciarti una libertà di azione che naturalmente ho cercato di contraccambiare. A un certo punto sembrava quasi che il progetto stesse procedendo autonomamente, che si curasse da sé.
Abbiamo cominciato a raccogliere del materiale e, come era doveroso, abbiamo scartato alcuni racconti, abbiamo richiesto o effettuato delle modifiche, anche sostanziali, senza mai lasciare niente al caso.
Nel frattempo abbiamo anche pensato al titolo. Per questo secondo episodio di NeXT-Stream ci pareva fuori luogo seguire la numerazione con un 2 (o peggio un 2.0 che scimmiotta l’information technology). Si tratta di un progetto a sé stante, ma con lo stesso spirito del lavoro precedente; per cui, dopo inutili brain storming e illuminazioni mistiche, ci è venuto questo NeXT-Stream. Visioni di realtà contigue.
Anche la copertina è stata affidata a un’illustratrice e anche in questo caso abbiamo richiesto sostanziali modifiche, da bravi incontentabili.

Lukha B. Kremo – Introduzione

La quarta

La realtà contigua è un altrove che è già qui: è l’irruzione del non familiare in un contesto già spiazzante, nel quale i personaggi si muovono attingendo a competenze misteriose, istintive, seguendo pulsioni di vita, confidando nella possibilità di cogliere qualcosa di vero ovunque si trovino a vagare.
Franci Conforti e Francesca Fichera usano le leggi del reale, la matematica, la musica, per darci delle esplosioni cenestetiche, intense e divertentissime, a loro modo struggenti. I personaggi di Giovanni De Matteo, Stefano Trucco, Sandro Battisti e Matt Briar alternano sensazioni di estraneità e familiarità e le storie sono permeate di significati vicini, non solo contigui: a vista. Valeria Barbera crea rivoli di possibilità, accende e spegne, entra ed esce da scenari paralleli che si autoescludono eppure esistono insieme. Irene Drago dà una precisa collocazione alla sua ambientazione contigua, ma poi ne cambia la cornice, ed ecco che cambia anche il senso. Un’altra linea narrativa comune è la mutazione non indolore dei personaggi. Quelli nella storia di Marco Milani cambiano tutti tranne il protagonista, che si aggrappa al proprio mondo e alla musica. Musica che torna nel racconto di Domenico Mastrapasqua: dove “l’eroe” è confuso e replicato: ma non vuole, non può mutare, per non dissolversi. Linda De Santi e Laura Silvestri configurano modifiche fisiche strumentali e strutturali: incidono sulle biografie, alterano le sostanze.  Alessandra Cristallini e Andrea Pomes, con le loro short story sparpagliate nell’antologia a separare e riunire gli altri racconti, inseguono un cambiamento che forse sarebbe stato meglio evitare.

Gli autori

Quattordici autori hanno interpretato questo nuovo tema di NeXT-Stream: Giovanni De Matteo, Alessandra Cristallini, Andrea Pomes, Linda De Santi, Domenico Mastrapasqua, Marco Milani, Matt Briar, Laura Silvestri, Irene Drago, Franci Conforti, Valeria Barbera, Stefano Trucco, Sandro Battisti, Francesca Fichera.

I curatori

La curatela, sensibile e aperta alle sfide che la nostra attuale società sta vivendo, è stata di Giulia Abbate e Lukha B. Kremo: la prima è editor e coach di scrittura, dirige con Elena Di Fazio dal 2007 l’agenzia di servizi letterari Studio83, mentre il secondo è vincitore dei Premi Urania, Cassiopea, Vegetti, Robot e di tre Premi Italia.

La collana

Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e ai grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

AA.VV. | NeXT-Stream – Visioni di realtà contigue
Introduzione e curatela di Giulia Abbate e Lukha B. Kremo
Copertina di Ksenja Laginja

Kipple Officina Libraria
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 198 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-01-9
Collana Avatar — Formato cartaceo — Pag. 188 – € 15 — ISBN 978-88-32179-00-2

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Strani giorni: NeXT – Stream – Connettivisti

Sul blog di Ettore Fobo una bella recensione a NeXT-Stream, la raccolta connettivista che si prefigge lo scopo di oltrepassare i generi per una nuova ridefinizione della letteratura non di genere.

Ogni racconto viene analizzato attentamente, e la chiosa è eloquente, la riportiamo qui sotto ringraziando vivamente Fobo per la sua puntuale critica.

Il giudizio definitivo sulla raccolta è dunque positivo. Alcuni racconti sono un po’ astrusi ma il linguaggio è convincente quasi sempre. Anche la copertina di Luca Cervini è molto bella. Pur non riuscendo totalmente nell’intento di superare i generi, NeXT- Stream è dunque il tentativo riuscito di “proporre un bel libro di narrativa contemporanea, al passo con i tempi che corrono”, come scrivono i curatori nell’introduzione. Un libro che oltretutto racconta l’Italia (la Milano di Gazzola, la Genova di Kremo, la Roma di Verso, la Firenze di Agnoloni). E non è poco.

AA.VV. | NeXT-Stream – Oltre il confine dei generi

Copertina di Luca Cervini
Introduzione e curatela di Lukha B. Kremo, Giovanni De Matteo, Sandro Battisti

Kipple Officina Libraria

Collana Avatar — Formato Cartaceo — Pag. 240 – € 15 — ISBN 978-88-98953-18-9
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 176 – € 1.95 — ISBN 978-88-98953-17-2
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