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AA. VV. – La Volontà trasgressiva. Seconda frontiera

La Volontà trasgressiva – Seconda frontiera è da oggi disponibile, nella curatela antologica di Sandro Battisti, su www.kipple.it e nelle principali librerie online, in formato digitale e cartaceo.
Undici racconti esplorano gli universi delle interazioni che rendono vive, ai nostri occhi, istanze inumane e invisibili, o impossibili. Ridefinire il weird attraverso l’uso della SF e del fantastico in senso lato è ciò che rende quest’antologia un ponte tra l’umano e l’inumano, una descrizione di sintassi e grammatiche ancora sconosciute.

Hanno partecipato all’antologia: Paolo Di Orazio, Alessandro Gatti, Francesca Fichera, Domenico Mastrapasqua, Lukha B. Kremo, Marco Milani, Yanuk Lurjiame, Roberto Furlani, Uduvicio Atanagi, Giovanna Repetto e Giovanni De Matteo; l’inserto VR sul brano Anubi di Krell è un QRCode creato dal curatore. La copertina è a cura di Ksenja Laginja.

SINOSSI

I cardini su cui vive l’antologia che vi apprestate a leggere nascono dalla lettura di Helgoland, di Carlo Rovelli, e delle Nozze chimiche di Aleister Crowley, di Franco Pezzini; vincoli che sanno di fisico, di etereo, di Filosofia, di Scienza, di correlazioni che si attivano solo in determinati momenti, di vita che ha senso soltanto se tutto si allinea verso le nostre percezioni. Come infatti sottolinea Rovelli, che cita Nāgārjuna, “Se nulla è esistenza in sé, tutto esiste solo in dipendenza da qualcos’altro, in relazione a qualcos’altro. E io che vedo una stella esisto? No, neppure io. Chi vede la stella allora? Nessuno. Vedere la stella è una componente di quell’insieme che convenzionalmente chiamo il mio Io, perché le cose sono vuote, nel senso che non hanno realtà autonoma ed esistono grazie a, in funzione di, rispetto a, dalla prospettiva di qualcos’altro. Quello che articola il linguaggio non esiste. Il cerchio dei pensieri non esiste”.
Rovelli definisce in seguito, sempre in Helgoland, il suo pensiero ancora più approfonditamente: “Non c’è nessuna essenza ultima o misteriosa da comprendere. ‘Io’ non è altro che l’insieme vasto e interconnesso dei fenomeni che lo costituiscono, ciascun dipendente da qualcos’altro. Secoli di speculazione occidentali sul soggetto e sulla coscienza svaniscono come brina nell’area del mattino”.
Nāgārjuna – ci dice sempre Rovelli – distingue due livelli, come fa tanta filosofia e tanta scienza: la realtà convenzionale, apparente, con i suoi aspetti illusorio e prospettici, e la realtà ultima. Ma porta questa distinzione in una direzione inaspettata: la realtà ultima, l’essenza, e assenza, è vacuità. Se ogni metafisica cerca una sostanza prima, un’essenza da cui tutto dipenda, il punto di partenza da cui poi derivare, il resto allora non esiste. L’unica realtà è quindi la vacuità? È questa la realtà ultima? No, scrive vertiginosamente Nāgārjuna, ogni prospettiva esiste solo in dipendenza da altro, non è mai realtà ultima, e questo vale anche per la prospettiva: pure la vacuità e vuota essenza, è convenzionale. Nessuna metafisica sopravvive. La vacuità è semplicemente vuota.
A quel punto, la Seconda frontiera diviene il frutto finalmente vivo di ciò che viene plasmato dalla personale Volontà trasgressiva.

L’ascensione delle parole rese in formato grafico si attesta sulle coordinate di uno specchio irregolare, in cui ribollono le dimensioni allo stato puro.
Nel profondo di una visione a specchio, l’abisso lucidamente nero si apre come una sibilla sull’antro dimensionale delle possibilità.

ESTRATTO – Dall’introduzione del curatore

Le caratteristiche di un oggetto sono il modo in cui esse interagiscono su altri oggetti. L’oggetto stesso non è che un insieme di interazioni su altri oggetti. La realtà è questa rete di interazioni, al di fuori delle quali non si capisce neppure di cosa staremmo parlando. Invece di vedere il mondo fisico come un insieme di oggetti con proprietà definite, la teoria dei quanti ci invita a vedere il mondo fisico come una rete di relazioni in cui gli oggetti sono i nodi.
Equivale a dire che è necessario pensare che ogni cosa sia solamente il modo in cui agisce su qualcos’altro. Quando l’elettrone non interagisce con alcunché, non ha proprietà fisiche. Non ha posizione, non ha velocità.

Carlo Rovelli – Helgoland

Gli autori che ho chiamato a raccolta in questa Volontà trasgressiva hanno tracciato, partendo dalle indicazioni che ho dato loro, una serie di coordinate in cui ciò che era creduto inanimato è diventato vivo, soprattutto perché entrato in contatto con noi antropomorfi, avvitati attorno a un ombelico di assurda cecità autoreferenziale; le loro storie che hanno preso vita si dipanano da e verso l’oltrefrontiera del nostro ecosistema dimensionale e della nostra percezione. Nelle loro fantastiche visioni quantiche enormi serpentoni, tunnel di probabilità che divengono semplicemente realtà, altre realtà, diverse realtà, ex impossibili realtà, emergono dal mare del nulla come isole prima sommerse in abissi sconosciuti.
Abbiamo abbandonato due anni fa la Prima Frontiera (precedente antologia di strano weird in cui ci si chiedeva cosa l’inumano considera strano) e ora siamo in un luogo più esterno e indefinito, dove una porta dimensionale ci connette con un luogo in cui interagiscono sistemi incompatibili: il biologico e l’inumano, il tridimensionale e le infinite trasgressioni matematiche del continuum.

Il mondo dei quanti è quindi più tenue di quello immaginato dalla vecchia fisica, è fatto solo di interazioni, accadimenti, eventi discontinui, senza permanenza. È un mondo con una trama rada, come un merletto di Burano. Ogni interazione è un evento, e sono questi gli eventi lievi ed effimeri che costituiscono la realtà, non i pesanti oggetti carichi di proprietà assolute che la nostra filosofia poneva a supporto di questi eventi.

Carlo Rovelli – Helgoland

LA QUARTA

Cos’è la realtà? È una domanda con cui dobbiamo fare i conti quando decidiamo di abbandonare la comfort zone delle certezze, delle convenzioni e delle convinzioni, dell’usuale mondo che plasma di continuo la nostra esistenza. Abbandonare il senso del reale che ci appare solido, granitico, immodificabile, implica che la nostra esistenza non è così definita e, a quel punto, nemmeno così fisica. Undici storie che narrano ciò che c’è oltre la frontiera, a cavallo tra weird e SF, tra Volontà e aliti vitali, con un occhio a quello che Crowley, il più grande esoterista del XX secolo, ha sperimentato e creato.

GLI AUTORI

Paolo Di Orazio, Alessandro Gatti, Francesca Fichera, Domenico Mastrapasqua, Lukha B. Kremo, Marco Milani, Yanuk Lurjiame, Roberto Furlani, Uduvicio Atanagi, Giovanna Repetto e Giovanni De Matteo. A cura di Sandro Battisti, che nella pubblicazione ha ideato e realizzato l’inserto VR sul brano Anubi di Krell, oltrepassando la frontiera tramite un QRCode.

IL CURATORE

Sandro Battisti: è uno dei fondatori del connettivismo. A partire dal 2004 si è dedicato allo sviluppo di uno scenario comune a molti suoi lavori successivi, l’Impero Connettivo, dapprima con racconti apparsi su NeXT, la fanzine del movimento, e con il fumetto Florian, successivamente nei romanzi PtaxGhu6 (2010), scritto in collaborazione con Marco Milani, e Olonomico (2012). Ha vinto il Premio Urania 2014 e il Premio Vegetti 2017 con L’Impero restaurato; è curatore dell’antologia di strano weird La prima frontiera (2019). Scrive quotidianamente sul blog http://hyperhouse.wordpress.com/.

LA COLLANA

Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

AA.VV. | La Volontà trasgressiva. Seconda frontiera
Curatela e VR di Sandro Battisti
Copertina di Ksenja Laginja

Kipple Officina Libraria
Collana eAvatar — Formato cartaceo — Pag. 160 – € 15.00 — ISBN 978-88-32179-61-3
Collana eAvatar — Formato ePub — Pag. 160 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-62-0

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Kipple presenta “Il sigillo del dolore”, di Giovanna Repetto, finalista Premio Urania 2017

Il sigillo del dolore di Giovanna Repetto è il romanzo finalista al Premio Urania 2017. In un mondo decaduto e distopico il destino di un soldato, quello di una donna e di un’intera classe dominante s’intrecciano insieme a disegnare il legame tra passato e futuro, in una complessa trama di eventi dove l’amore e la morte sono le uniche carte disponibili, ma anche la posta in gioco. Il volume è disponibile in ebook e cartaceo su www.kipple.it e nei principali store online.

SINOSSI

La distopia non è soltanto la descrizione complessa di un mondo dove la tecnologia e il controllo sociale hanno acquisito un’astrazione soltanto immaginabile dalla nostra società; anche un mondo precedentemente evoluto e ora decaduto, che ha ancora la possibilità di gestire le tecniche di cui si è perso il significato e la capacità di manipolazione, può dare vita a forme di distopia oppressive, in cui chi detiene il potere e la manipolazione delle poche forme tecnologiche ha la possibilità di piegare ai propri voleri intere fasce sociali.
Questo è il concetto su cui Giovanna Repetto ha costruito il suo romanzo Il sigillo del dolore, finalista al Premio Urania 2017, i cui personaggi principali hanno una sensibilità che sfiora l’empatia e l’immedesimazione.

ESTRATTO

— Soldato, dove hai messo il tuo Cilicio?
Era un Superiore molto anziano. Non l’aveva mai visto, ma l’inconfondibile veste purpurea denotava il suo stato. Si era soffermato accanto a lui e lo apostrofava seccamente.
Zaion maledisse la leggerezza con cui aveva scostato la mantellina per chinarsi a bere alla cannella dell’acqua accanto al campo di esercitazione. Farfugliò qualcosa, come a dire che aveva capito e che si sarebbe presto messo in regola. Ma l’altro non era tipo da accontentarsi.
— Ti ho fatto una domanda — ribadì.
Zaion si rese conto di non avere per le mani una scusa buona. Si lasciò prendere dal panico, disse la prima cosa che gli veniva in mente.
— L’ho tolto, mi faceva male.
La peggiore delle risposte possibili, in un ordinamento di cui il dolore rituale era uno dei cardini. Il manrovescio lo colpì con tanta violenza che gli parve di sentir scricchiolare l’articolazione della mandibola. Ebbe l’impulso di portarsi una mano al viso, ma per sua fortuna si trattenne.
— Perdonate — mormorò. — Ho detto una sciocchezza per giustificarmi.
— Allora?
— Io… io l’ho perso.
Il Superiore sottolineò con un silenzio gelido la gravità dell’affermazione. Quando riprese a parlare aveva sul viso una smorfia sprezzante.
— Puzzi ancora di recluta. Sarà necessaria un po’ di esposizione al dolore ordinario per farti capire la differenza.
A un cenno impercettibile delle dita una Sentinella gli comparve accanto. Indossava una tuta nera aderente e il mantello argenteo d’ordinanza. In testa il casco d’argento. Dalla cintura pendevano un manganello e una pistola a ultrasuoni. Il Superiore accennò a Zaion con uno scatto del sopracciglio.
La stanza scomoda — ordinò.
Il militare si mosse per obbedire, ma subito si arrestò indeciso. L’ordine era incompleto.
— Per quanto tempo, signore? — domandò con cautela.
— Fino a nuovo ordine.
Era stato perentorio e si allontanò senza prendersi la briga di verificare che l’ordine andasse a buon fine. Ebbe cura però di sollevare il mantello sull’omero sinistro per offrire la vista del Cilicio borchiato d’oro e incastonato di pietre dure.
Zaion lo guardò torvo. Correva voce che i Cilici dei Superiori fossero finti.
— Ehi, fratello, — gli sussurrò la Sentinella avvicinandosi — devi averla fatta grossa.
Poi lo sguardo gli cadde sul braccio, dove la pelle portava la cicatrice del Cilicio scomparso. Emise un fischio.
— Grossa davvero!
Gli fece cenno di seguirlo. Si affrettarono a lasciare il campo di esercitazione, eludendo la curiosità dei Soldati che si stavano assiepando intorno. La loro meta si trovava poco lontano, in un complesso che comprendeva la caserma delle Reclute e l’infermeria militare.
La Sentinella era un uomo magro che dimostrava una trentina d’anni. Aveva un viso irregolare, la bocca storta, un naso lungo e asimmetrico, e sopracciglia non allineate fra loro. Un ciuffo nero gli ricadeva sulla fronte. Mentre procedevano nel corridoio Zaion gli sussurrò all’orecchio.
— Amico, non puoi fare niente per me?

LA QUARTA
In una società distopica, con una città-fortezza popolata da soli uomini e organizzata gerarchicamente e un villaggio fuori dalle mura dove sono segregate le donne, il soldato Zaion viene sorpreso privo del cilicio regolamentare. Punito e degradato, egli non sa o non vuole fornire una giustificazione plausibile né dare indicazioni sulla sorte dell’oggetto scomparso. I Superiori gli mettono alle costole un’ambigua Sentinella, Anton, con l’incarico di aiutarlo nelle ricerche ma soprattutto di esercitare una stringente sorveglianza. I destini dei personaggi s’incrociano in una partita dall’esito imprevedibile, dove l’amore e la morte sono le uniche carte disponibili, ma anche la posta in gioco.

L’AUTRICE
Giovanna Repetto è nata a Genova, attualmente vive a Roma, dove ha svolto la professione di psicologa e psicoterapeuta. Ha coltivato diversi generi di narrativa, fra cui il giallo umoristico, il noir, il fantastico weird e la fantascienza. Due volte finalista al Premio Urania, ha pubblicato con Delos Digital Il Nastro di Sanchez (2017), primo di una trilogia che continua con Il figlio di Nergal e Tequiero – La stagione dei mostri (usciti entrambi nel 2019). Nel 2018 ha pubblicato Icarus (Watson Edizioni) e nel 2020 con CS_Libri La mappa dei gesti possibili, che unisce due racconti lunghi. Il racconto La legge della penombra, vincitore del Premio Short-Kipple, è stato pubblicato da Kipple Officina Libraria nel 2018. Altri racconti sono usciti su riviste italiane e straniere e in diverse antologie, fra cui La prima frontiera (Kipple 2019). Il racconto Corpi paralleli è apparso nella raccolta Temponauti, curata da Franco Forte (Mondadori, Urania Millemondi estate 2021). Recentemente ha partecipato alla raccolta Il fiore della Quintessenza (Ali Ribelli, 2021).

LA COLLANA
Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

Giovanna Repetto | Il sigillo del dolore
Kipple Officina Libraria

Collana eAvatar — Formato ePub — Pag. 180 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-59-0
Collana Avatar — Formato cartaceo — Pag. 174 – € 15.00— ISBN 978-88-32179-60-6

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Su “Il Paradiso degli Orchi” la recensione a FantaTrieste

Su IlParadisoDegliOrchi Giovanna Repetto recensisce Fantastrieste, l’antologia di AA.VV. curata da Roberto Furlani, edita da KippleOfficinaLibraria, che ha come tema Trieste e la sua schiera di autori dediti alla SF, passione che li coinvolge fino a ridefinire il territorio di frontiera triestino come una particolare avanguardia del genere fantastico. Ecco cosa scrive Repetto:

Riguardo ai contenuti, c’è un’ampia varietà di storie e di temi, ma in tutti c’è la presenza, non solo formale, della città di Trieste. In ogni racconto, in un modo o nell’altro, si respira la città: le sue strade, il suo mare, le piazze e i moli, le tradizioni. Chi volesse indagare sull’origine di questa antologia scoprirebbe presto che gli autori hanno formato un sodalizio dopo essersi incontrati nell’ambito di manifestazioni letterarie e aver riscontrato la loro comune origine. Mi viene da figurarmi la cosa teatralmente, come una scena di agnizione, dove dall’emozione degli abbracci si è passati all’entusiasmo di un progetto comune.
Come dicevo, c’è una ricca varietà di temi. Per Simonetta Olivo si tratta dell’intelligenza artificiale, in un delicato dialogo fra umano e inumano che porta la protagonista a riconoscere a specchio qualcosa di sé (La mente del robot). Fabio Aloisio non risparmia toni drammatici  nel suo Effimera, in cui le visite aliene, per quanto pacifiche e mimetizzate da un aspetto rassicurante, scatenano reazioni di intolleranza. Ancora intolleranza, questa volta verso un certo tipo di  mutanti, nel racconto di Lorenzo Davia, I figli dei naniti. La presenza pervasiva del mare si respira in Mahùt di Fabio Calabrese, così come ne I precursori di Roberto Furlani, che si svolge su due diversi piani temporali. Ne Il canto delle sirene, di Giuseppe O. Longo, ancora a proposito di intelligenze extraumane, c’è una buona dose di ironia e ce n’è, ancora più amara, nel racconto di tipo ufologico Tutto ciò che siamo di Gianfranco Sherwood. Breve ma sfolgorante, nel linguaggio e nelle immagini, è la distopia triestina di Caleb Battiago, High Hopes. Ugualmente affascinante è l’approccio sperimentale con cui Alex Tonelli mescola prosa e poesia, ispirazione biblica e immagini distopiche. Infine una chicca: Pitco di Luigi Berto (1913-1983) che questi autori triestini considerano loro precursore.
A suggellare degnamente il libro, la straordinaria copertina di Ksenja Laginja accende Trieste con colori di fuoco.

LA QUARTA
Dieci storie di fantascienza triestina, dieci essenze di una città, Trieste, che respira il futuro e il limite come forse nessun altro luogo in Italia, in quanto essa stessa città di confine per eccellenza.

GLI AUTORI
Un manipolo di autori triestini, di nascita o di adozione, impreziosisce questa raccolta a tema. In ordine di pubblicazione troviamo: Fabio Aloisio, Simonetta Olivo, Lorenzo Davia, Giuseppe O. Longo, Roberto Furlani, Alex Tonelli, Fabio Calabrese, Caleb Battiago, Gianfranco Sherwood e Luigi R. Berto. La curatela è di Roberto Furlani mentre la copertina è di Ksenja Laginja su fotografie di Simonetta Olivo. Il logo interno è di Elisa Furlani.

LA COLLANA
Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

Aa.vv. | FantaTrieste
A cura di Roberto Furlani Copertina di Ksenja Laginja
Fotografie di Simonetta Olivo
Logo FantaTrieste Elisa Furlani

Kipple Officina Libraria
Collana eAvatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 152 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-35-4
Collana Avatar — Formato cartaceo — Pag. 151 – € 15 — ISBN 978-88-32179-34-7

ACQUISTA IL VOLUME:

Recensione a La prima frontiera (Kipple, 2019) | la nuova carne

Stefano Spataro, sulle pagine della NuovaCarne, recensisce l’antologia La prima frontiera, in cui ventuno autori – tra cui Bruce Sterling e Danilo Arona – si misurano col tema dell’inumano. Un estratto dalla recensione in cui, al suo interno, si dettagliano le suggestioni di ogni racconto:

Non è questo il luogo, né io sono la persona adatta, per decretare quali di questi racconti sia il migliore. Posso dire però che ogni tassello, che sia una firma affermata o un giovane talento, fa bene la sua parte nel creare un immaginario sfaccettato, orribile (nella sua accezione creepy) e allo stesso tempo mostruosamente poetico.

Ventuno racconti del Fantastico esplorano con intense suggestioni cosa può accadere nei mondi lontani dall’umano, in tutti quei territori dove regnano l’inumano e lo strano. “La prima frontiera” è un viaggio attraverso il mutamento delle percezioni nel weird, dove il concetto di “diverso” si allontana da quello che abbiamo sempre immaginato.

Hanno partecipato all’antologia: Luigi Musolino, Alessandro Forlani, PeeGee Daniel, Mario Gazzola, Giovanna Repetto, Lukha B. Kremo, Uduvicio Atanagi, Domenico Mastrapasqua, Irene Drago, Roberto Furlani, Giovanni De Matteo, Matt Briar, Federica Leonardi, Alex Tonelli, Maico Morellini, Linda De Santi, Marco Milani, Marco Moretti, Ksenja Laginja. Accanto a questi grandi nomi della narrativa fantastica italiana, sono presenti due guest star d’eccezione: Danilo Arona e Bruce Sterling (nella traduzione di Salvatore Proietti); la copertina è a cura di Ksenja Laginja; di Sandro Battisti la curatela.

La prima frontiera. Ovvero, il primo limite che s’incontra trascendendo, disincarnandosi; la prima barriera con cui s’impatta accedendo a luoghi inumani. E allora, quando si è in quelle regioni indefinite, dove anche la coscienza diviene un concetto astratto e sfuggente, indefinita nel suo intuito senziente, come si svilupperà la percezione del weird? Come si modificherà il paradosso, il creeping, lo stacco del Fantastico nel momento in cui qualcosa ci farà sussultare nella settima dimensione, o quando un essere alieno proverà paura per qualcosa che nemmeno lui potrà esplicare? Allora, la prima frontiera sarà già lì, nel suo tentativo di raccontarci cosa contiene.

AA.VV. | La prima frontiera

Introduzione e curatela di Sandro Battisti
Copertina di Ksenja Laginja
Traduzione di Bruce Sterling: Salvatore Proietti

Kipple Officina Libraria
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 215 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-10-1
Collana Avatar — Formato cartaceo — Pag. 204 – € 15 — ISBN 978-88-32179-09-5

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Presentazione della Prima Frontiera @ Mangiaparole di Roma il 22/12

Domenica 22 dicembre presso il caffè letterario Mangiaparole, in via Manlio Capitolino 7/9 Roma, alle ore 18.30 verrà presentata l’antologia di strano weird La prima frontiera, edita da Kipple Officina Libraria. Saranno presenti l’editore Lukha B. Kremo, Ksenja Laginja, Giovanna Repetto e il curatore Sandro Battisti. Questo è l’evento su FB.

P.S. – Sarà anche l’occasione per festeggiare i 15 anni esatti di Connettivismo e di NazioneOscura, entità artistiche nate proprio quella notte

Ventuno racconti del Fantastico esplorano con intense suggestioni cosa può accadere nei mondi lontani dall’umano, in tutti quei territori dove regnano l’inumano e lo strano. “La prima frontiera” è un viaggio attraverso il mutamento delle percezioni nel weird, dove il concetto di “diverso” si allontana da quello che abbiamo sempre immaginato.

Hanno partecipato all’antologia: Luigi Musolino, Alessandro Forlani, PeeGee Daniel, Mario Gazzola, Giovanna Repetto, Lukha B. Kremo, Uduvicio Atanagi, Domenico Mastrapasqua, Irene Drago, Roberto Furlani, Giovanni De Matteo, Matt Briar, Federica Leonardi, Alex Tonelli, Maico Morellini, Linda De Santi, Marco Milani, Marco Moretti, Ksenja Laginja. Accanto a questi grandi nomi della narrativa fantastica italiana, sono presenti due guest star d’eccezione: Danilo Arona e Bruce Sterling (nella traduzione di Salvatore Proietti); la copertina è a cura di Ksenja Laginja; mia è la curatela.

La prima frontiera. Ovvero, il primo limite che s’incontra trascendendo, disincarnandosi; la prima barriera con cui s’impatta accedendo a luoghi inumani. E allora, quando si è in quelle regioni indefinite, dove anche la coscienza diviene un concetto astratto e sfuggente, indefinita nel suo intuito senziente, come si svilupperà la percezione del weird? Come si modificherà il paradosso, il creeping, lo stacco del Fantastico nel momento in cui qualcosa ci farà sussultare nella settima dimensione, o quando un essere alieno proverà paura per qualcosa che nemmeno lui potrà esplicare? Allora, la prima frontiera sarà già lì, nel suo tentativo di raccontarci cosa contiene.

AA.VV. | La prima frontiera

Introduzione e curatela di Sandro Battisti
Copertina di Ksenja Laginja
Traduzione di Bruce Sterling: Salvatore Proietti

Kipple Officina Libraria
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 215 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-10-1
Collana Avatar — Formato cartaceo — Pag. 204 – € 15 — ISBN 978-88-32179-09-5

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Esce “La prima frontiera”, antologia di Strano Weird – guest star Bruce Sterling e Danilo Arona – Curatela di Sandro Battisti

LA PRIMA FRONTIERA è da oggi disponibile, nella curatela antologica di Sandro Battisti, su www.kipple.it e nelle principali librerie online, in formato digitale e cartaceo.
Ventuno racconti del Fantastico esplorano con intense suggestioni cosa può accadere nei mondi lontani dall’umano, in tutti quei territori dove regnano l’inumano e lo strano. “La prima frontiera” è un viaggio attraverso il mutamento delle percezioni nel weird, dove il concetto di “diverso” si allontana da quello che abbiamo sempre immaginato.

Hanno partecipato all’antologia: Luigi Musolino, Alessandro Forlani, PeeGee Daniel, Mario Gazzola, Giovanna Repetto, Lukha B. Kremo, Uduvicio Atanagi, Domenico Mastrapasqua, Irene Drago, Roberto Furlani, Giovanni De Matteo, Matt Briar, Federica Leonardi, Alex Tonelli, Maico Morellini, Linda De Santi, Marco Milani, Marco Moretti, Ksenja Laginja. Accanto a questi grandi nomi della narrativa fantastica italiana, sono presenti due guest star d’eccezione: Danilo Arona e Bruce Sterling (nella traduzione di Salvatore Proietti); la copertina è a cura di Ksenja Laginja.

Sinossi

Cosa può spaventare l’inumano, il bizzarro, il diverso? Quali sentimenti permeano le energie così lontane dall’umanità che osserviamo ogni giorno? Le suggestioni e le storie contenute in questa antologia rispondono, ognuna a modo suo, a tutte queste domande dove significati e simboli si mescolano tra loro, senza un ordine predefinito. Ci siamo chiesti se il diverso sia capace di provare la stessa paura che proviamo noi di fronte a esso; quali rivelazioni si mostrano attraverso lo spazio siderale, lo studio della fisica e delle rifrazioni quantiche che ci insegnano a dubitare di noi stessi e a piegare il concetto di superiorità umana sulle differenti specie dell’universo. Lovecraft stesso ha minato questa umana dittatura, inserendola in un pantheon di orrore terrificante, dove le antiche energie sono state capaci di trascendere il concetto di tempo e dimensione irrompendo nel reale. A cosa pensa l’inumano quando guarda a noi nell’attraversamento dimensionale? A questo, e molto altro, hanno risposto gli autori intervenuti nell’antologia,  ognuno col proprio codice di pensiero e scrittura.

Estratto

La prima frontiera. Ovvero, il primo limite che s’incontra trascendendo, disincarnandosi; la prima barriera con cui s’impatta accedendo a luoghi inumani. E allora, quando si è in quelle regioni indefinite, dove anche la coscienza diviene un concetto astratto e sfuggente, indefinita nel suo intuito senziente, come si svilupperà la percezione del weird? Come si modificherà il paradosso, il creeping, lo stacco del Fantastico nel momento in cui qualcosa ci farà sussultare nella settima dimensione, o quando un essere alieno proverà paura per qualcosa che nemmeno lui potrà esplicare? Allora, la prima frontiera sarà già lì, nel suo tentativo di raccontarci cosa contiene.
Gli autori chiamati qui a rispondere a tali quesiti sono tra i migliori che conosco; l’aver suscitato in loro la curiosità e l’interesse nello sviscerare il concetto sopra esposto è per me motivo d’immenso orgoglio, perché accanto a firme giovani ma già in grado di rivelare la loro notevole cifra stilistica, potrete trovare molte firme affermate, conosciute perché estremamente brave nell’arte del raccontare. È con infinito senso di gratitudine che ringrazio quindi ognuno dei partecipanti, con tutti ho instaurato uno stretto rapporto di confidenza per spiegare meglio cosa volevo dalle loro storie, e così da ciascuno di loro ho voluto tirar fuori la personale visione di un weird non antropocentrico; essendo questo un concetto di frontiera, di difficile idealizzazione, a volte è stato necessario predisporre da parte loro delle modifiche alle convinzioni, attraverso sessioni di brain storming in cui one to one ci siamo confrontati su come si potesse sviscerare al meglio il tema di quest’antologia. Il risultato è sotto i vostri occhi, e io sono lieto di esserne stato soltanto il tramite – un medium sarebbe il caso di dire, visto il tema trattato – arrivando infine alla vostra consapevolezza che qualcosa d’incombente, non scorto, è su di noi e precipita dallo strapiombo di innumerevoli e ignote dimensioni in cui l’umanità – per dirla alla Lovecraft – non è nemmeno contemplata.

Sandro Battisti – Introduzione

La quarta

La prima frontiera è il limite che si incontra trascendendo in direzione dell’inumano, in tutte quelle regioni indefinite, dove anche la coscienza si astrae divenendo materia sfuggente. In tale dimensione come si trasforma la percezione del weird? Nel momento stesso in cui qualcosa ci farà sussultare nella settima dimensione, o quando un essere alieno proverà una paura che non potrà esplicare, cosa verrà considerato strano? La prima frontiera sarà lì, per mostrarsi in tutta la sua luminosa essenza.

Gli autori

Bruce Sterling, Lukha B. Kremo, Giovanni De Matteo, Giovanna Repetto, Luigi Musolino, Alessandro Forlani, Pee Gee Daniel, Mario Gazzola, Uduvicio Atanagi, Domenico Mastrapasqua, Irene Drago, Roberto Furlani, Federica Leonardi, Matt Briar, Linda De Santi, Alex Tonelli, Maico Morellini, Marco Milani, Marco Moretti, Ksenja Laginja e Danilo Arona. A cura di Sandro Battisti. Traduzione del racconto La lampada da lavoro (Bruce Sterling) di Salvatore Proietti.

Il curatore

Sandro Battisti è uno dei fondatori del movimento letterario Connettivista. A partire dal 2004 si è dedicato allo sviluppo di uno scenario comune a molti suoi lavori successivi, l’Impero Connettivo, dapprima con racconti apparsi su NeXT, la fanzine del movimento, e con il fumetto “Florian”, successivamente nei romanzi “PtaxGhu6” (2010), scritto in collaborazione con Marco Milani, e “Olonomico” (2012). Ha vinto il Premio Urania 2014 e il Premio Vegetti 2017 con L’IMPERO RESTAURATO.  Scrive quotidianamente sul blog http://hyperhouse.wordpress.com.

La collana

Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

AA.VV. | La prima frontiera                                                              

Introduzione e curatela di Sandro Battisti
Copertina di Ksenja Laginja
Traduzione di Bruce Sterling: Salvatore Proietti

Kipple Officina Libraria
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 215 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-10-1
Collana Avatar — Formato cartaceo — Pag. 204 – € 15 — ISBN 978-88-32179-09-5

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