Su HorrorMagazine è uscita giorni fa la segnalazione del prossimo FiPiLi, il festival horror che si svolge ogni anno a Livorno. Molti, moltissimi gli ospiti in programma, molte le tematiche che saranno affrontate – l’articolo le sviscera tutte quante – e, oltre alle proiezioni di pellicole cult, ci sarà un workshop di scrittura organizzato e presieduto da KippleOfficinaLibraria, che vedrà l’editore Lukha B. Kremo e Paolo Di Orazio impegnati nel dettagliare lo “Scrivere il futuro” e lo “Scrivere la paura”. Da martedì 23 a domenica 28 aprile, imperdibile per chi è in zona e non solo.
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La Quintessenza di Daniele Bonfanti e David Riva
Kipple Officina Libraria presenta Quintessenza, opera a quattro mani di Daniele Bonfanti e David Riva, due degli autori più particolari ed estatici del panorama fantastico italiano. Attraverso trame ineffabili i due autori portano il lettore a spasso nel tempo e nello spazio mostrando, lievi, il passaggio delle coincidenze.
Prefazione di Danilo Arona, l’opera esce nell’ambito della collana ammiraglia della Kipple: Avatar.
Sinossi
Daniele Bonfanti e David Riva trascinano il lettore in una storia antica che si ramifica nel presente, una ricerca che non finisce mai.
Potrà la quintessenza salvarci dall’estinzione che aspetta l’ingordo genere umano?
Un viaggio esoterico che non ha fine, che comporta la genesi di una nuova consapevolezza quantica, si profila in ogni evento della storia, dove tutto è connesso e comprensibile con la logica della chiarezza.
Attraverso le trame ineffabili i due autori portano il lettore a spasso nel tempo e nello spazio mostrando, lievi, il passaggio delle coincidenze.
Estratto
Squilla il telefono, nel salotto in penombra di Raul.
Tra uno squillo e l’altro, s’intervalla un rumore simile al gracidio di una rana, ma più basso e trascinato.
Raul entra nella stanza, diretto all’apparecchio. Quando sta per raccogliere la cornetta, lo blocca il suono gracchiante, stavolta più netto. Si volta di scatto.
Attraverso la soglia della stanza accanto – la cucina – scivola un’ombra. Lo raggiunge un refolo gelido, umido e denso d’aria stantia.
Raul scuote la testa – la sua mano afferra il ricevitore.
Raul stringe gli occhi tra le palpebre, si dirige verso la cucina.
Dall’altro capo del filo proviene un gorgoglio misto a scosse elettrostatiche.
– Pronto? Chi è?
– Ciao sono io, Matteo.
Il telefono continua a lanciare trilli, mentre Raul si sporge cauto sulla soglia, osservando.
– Ah, ciao.
– Sei stato dal Benvenuti? Cosa ti ha detto?
– Sì. Dice che è un antico simbolo che indica la Creazione, pre-sumero addirittura. Roba seria.
Un rumore strisciato da dietro, tra le ombre della soglia opposta, all’altro lato del salotto. Raul sobbalza, si volta, corre a vedere.
– Te lo dicevo che era un simbolo antico. Scommetto che ti intriga da matti questa cosa… ma ti ha detto qualcos’altro?
– Dobbiamo risentirci. Siamo rimasti d’accordo che lui fa qualche ricerca e io vedo se salta fuori ancora.
È troppo scura l’ombra davanti alla porta d’ingresso. Non ha ragione di negare così la luce del crepuscolo che affonda lame dalle finestre.
– Mi sembra ottimo, no?
– Certo, finirà che lavorerò gratis per una delle sue pubblicazioni… – Ridacchia. – Tu però non sei andato avanti con la tesi su questi argomenti, con quel professore… Cosa ti spaventava? Lui?
Il rumore, il gracidio, si è spostato ancora, ora pare venire dalla portafinestra che dà sul cortile. Raul lo insegue, sul vetro luci e ombre scavano confusamente un ovale confuso e sfocato – un istante – che non è il riflesso del suo viso.
Gli autori
Daniele Bonfanti è un apicoltore e agricoltore naturale. Appassionato di avventura vissuta – trail runner, alpinista, canoista – e narrata, è autore del romanzo Melodia e di racconti sospesi tra horror e fantascienza. La sua novella Game appare in lingua inglese in The Beauty of Death. Sulla rivista Hera ha pubblicato tre saggi e curato due rubriche fisse tra misteri, scienza di confine, esoterismo e natura selvaggia. In passato ha lavorato come freelance in veste di articolista, redattore e traduttore per diverse pubblicazioni, tra cui quelle di Edizioni XII, Acacia Edizioni, Il Posto Nero. Oltre a scrivere storie, continua a divertirsi a tradurle (tra gli autori: Straub, Campbell, Keene, Ketchum), ed è Active Member della Horror Writers Association. Vive in un’antica casa in mezzo al bosco sulle falde del Resegone, infestata da fantasmi, figlie, un pianoforte e una moglie.
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David Riva (1972), autore di narrativa thriller, fantastica e mainstream, ha pubblicato un romanzo (Opera sei) e scritto molti racconti, diversi dei quali hanno ottenuto premi letterari e pubblicazione. Presente da anni nel mondo editoriale italiano, ha lavorato come redattore per alcune case editrici, tra cui Edizioni XII e Mezzotints, per cui ha svolto copy editing. Musicista assai attivo in varie formazioni corali di polifonia, tiene concerti in Italia e all’estero. Accosta alla sua professione sanitaria in Area Critica la passione per la montagna e il granfondismo ciclistico su strada. Avido lettore di saggistica scientifica e alchemica, abita in Alta Brianza con la moglie, due figli e un gatto.
La collana
Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.
Daniele Bonfanti, David Riva | Quintessenza
Prefazione di Danilo Arona
Kipple Officina Libraria
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 303 – € 1.95 — ISBN 978-88-98953-46-2
Link
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Di ritorno dal Bram Stoker Award con Alessandro Manzetti
I nostri amati autori Alessandro Manzetti e Corrine De Winter, con le loro poesie gotiche contenute in Venus Intervention, non hanno vinto il Bram Stoker Award. Questo è il fatto. Ma osservando con maggior attenzione questa notizia, non è del tutto vero. Alessandro Manzetti è arrivato in finale, lì dove nessun italiano è giunto prima e ha aperto una linea Fantastica italiana dove prima non c’era nulla e in sostanza una vittoria l’abbiamo portata a casa.
Arrivare alla finale di un Premio così importante e prestigioso significa essere nel gotha dell’horror mondiale, e noi di Kipple vogliamo ringraziare Alessandro per averci portato con sé e aver aperto quelle porte apparentemente così inaccessibili fino a un anno fa per il Fantastico italiano.
Noi di Kipple siamo da sempre in prima linea nel cercare nuove strade del genere letterario/artistico che tanto amiamo e oggi vogliamo, ancora una volta, ringraziare Alessandro per questo credere oltre l’immaginabile e per questo approdo che ci ha permesso di solcare l’oceano con destinazione USA.
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