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LitRejections: il sito che raccoglie tutti i rifiuti di pubblicazione ai grandi autori

litrejections

LitRejections è un sito nato con l’intento di motivare i creativi, mostrando loro tutti i rifiuti che i grandi autori hanno ricevuto nel corso della carriera. Il sito illustra tantissimi episodi, che spaziano da H.G. Wells a Stephen King, di autori oggi ritenuti mostri sacri della letteratura che agli inizi della propria carriera (e a volte anche dopo aver già ottenuto un discreto successo) si sono visti respingere le proprie opere dagli editori. Per raggiungere il sito, basta cliccare qui.

Kipple intervista Sandro Pergameno: l’editoria, la storia della fantascienza e i nuovi orizzonti

Ciao Sandro. È un vero onore averti ospite qui sul blog di Kipple. La maggior parte degli appassionati di fantascienza sa molto bene chi sei. Ma, per chi si fosse accostato al genere solo di recente, ti andrebbe di raccontarci qual è stato il tuo percorso nel mondo della SF?

Certo. Diciamo che ho fatto la trafila che hanno fatto in molti. Ho iniziato a leggere fantascienza quando avevo undici anni, quasi per caso: un mio zio mi regalò per Natale alcuni libri, tra cui spiccava “Il sole sotto il mare”, di Jean Gaston Vandel, un romanzo che catturò la mia fantasia di adolescente con il suo anelito libertario (parlava di una rivolta contro la tirannia). Dopo anni di letture voraci e solitarie, all’epoca dell’università cominciai a frequentare altri appassionati di Roma (avevamo una cantina in subaffitto il giovedì sera, che era utilizzata gli altri giorni per “feste” e “incontri”). All’epoca – parliamo dei primi anni settanta – avevamo anche qualche iniziativa amatoriale (fanzine e articoli sparsi; ricordo che avevamo creato anche una piccola serie di bibliografie ciclostilate degli autori più celebri). In quel periodo ho conosciuto Sebastiano Fusco e Gianfranco De Turris, e con loro cominciai a fare qualche traduzione per Fanucci padre (persona squisita). Partecipando a una Italcon a Trieste (organizzata da Giuseppe Lippi) ebbi l’occasione di conoscere Gianfranco Viviani, l’editore della Nord. Dopo una breve parentesi alla Libra di Ugo Malaguti, quando Riccardo Valla (allora curatore della Nord) decise di mettersi in proprio e aprire una libreria a Torino, Viviani pensò a me per rimpiazzarlo. Naturalmente accettai con entusiasmo. Così, dal 1978 al 1985 circa, mi sono dedicato alla cura delle collane della Nord (da Cosmo Oro a Cosmo Argento, Fantacollana, Narrativa d’Anticipazione e Grandi Opere). È il periodo che ricordo con maggior affetto. Nel 1992 Fanucci figlio, che era subentrato alla morte del padre Renato, mi propose di fare il consulente per le sue collane di fantasy e fantascienza, ed io mi rituffai con entusiasmo in questa nuova fase fantascientifica. La crisi generale e dell’editoria fantascientifica in particolare portarono a un mio allontanamento dalla Fanucci intorno agli anni duemila. Da allora mi sono dedicato alla lettura e alla mia attività lavorativa principale (l’informatica).
Come ha preso corpo l’idea del sito Cronache di un sole lontano e cosa ha da offrire all’appassionato di fantascienza?
Era un’idea che mi ronzava per la mente da qualche tempo. Guardando il panorama dei blog amatoriali o semiprofessionali anglosassoni, mi sembrava che in Italia, pur essendoci molti splendidi blog amatoriali, non ce ne fosse nessuno che si ponesse come obiettivo quello di dare un’informativa il più completa possibile sulle novità e uscite del settore, concentrata soprattutto sul settore editoriale fantascientifico. In realtà ci sono ottimi siti web (ad es, Fantascienza.com) che danno una buona panoramica di quanto avviene nel campo, ma spesso le uscite librarie si perdono tra le notizie di fumetti, cinema e media vari. E invece il mio interesse è principalmente sulle uscite librarie, con recensioni brevi ma puntuali. Ed è questo che cerco di fare assieme agli amici trovati su Facebook (grande strumento per conoscere persone con cui si condivide un interesse o una passione). Che poi ci si riesca, bè, questo è tutto da vedere, visto che il blog è nato solo pochi mesi fa’ ed è davvero presto per fare consuntivi.
Dal sito è nata di recente l’omonima rivista, fra l’altro davvero ben realizzata, scaricabile gratuitamente da questo indirizzo. Ti andrebbe di parlarcene?
Questa è stata davvero una sorpresa, anche per me. Il magazine non era proprio previsto. Le mie conoscenze di grafica e di programmazione web sono talmente basse che anche la nascita del blog per me era già un grosso successo…Un paio di settimane fa’ Tiziano Cremonini, grafico e illustratore, nonché amico vero seppure incontrato su FB, mi ha fatto questa proposta, mettendo a disposizione la sua esperienza e bravura di grafico e soprattutto il suo tempo prezioso per la realizzazione della rivista, che, lo ribadisco anche qui, non è un periodico e non ha fini di lucro. Il merito quindi è sostanzialmente di Tiziano; io ho solo messo a disposizione il materiale del blog…ah, ho anche aggiunto il racconto di Alexia Bianchini, che si è offerta gentilmente di prestarcelo.
La fantascienza in Italia non gode di buonissima salute. A cosa credi che sia dovuto: sono i lettori a non nutrire alcun interesse per il genere oppure è il mondo dell’editoria che non riesce a promuovere la fantascienza come dovrebbe?
Questa è una domanda molto interessante e ricorrente. Ci sono vari fattori che hanno contribuito alla crisi dell’editoria di fantascienza nel nostro paese (i film vanno sempre molto bene, ma non portano mai nuovi lettori, purtroppo). Difficile dire quali di questi fattori abbia avuto più rilievo negativo. Provo comunque a elencare quelli che ritengo più significativi. La fantascienza, diciamolo subito, ha avuto un lento declino rispetto al culmine che aveva raggiunto intorno agli anni settanta/ottanta. Già agli inizi degli anni novanta il suo pubblico andava diminuendo, e così è stato sempre più fino ad oggi. Dai lontani potenziali 50.000 lettori siamo scesi a un pubblico potenziale di qualche migliaia di lettori (un rilegato che venda 3/4000 copie è già un bestseller ormai). La crisi economica ha di certo una sua influenza: oggi poche persone, e soprattutto pochi giovani, possono permettersi di spendere 15/20 euro per un libro cartonato. Ma i soldi e la crisi non sono il problema principale della fantascienza; prova ne è che anche la tiratura e le vendite di Urania, che ha sostanzialmente mantenuto un prezzo assai contenuto e alla portata di tutte le tasche (meno di 5 euro), sono andate calando. Direi che tre sono i fattori che hanno giocato un ruolo decisivo nel declino di questa forma letteraria in Italia. 1) la narrativa fantascientifica è stata spesso superata dagli sviluppi della scienza (ad es. su internet e il mondo virtuale), e molti autori del genere hanno continuato a ripetere un po’ stancamente tematiche ormai consunte (il che non vuol dire che non ci sono più buone opere di sf ma che è più difficile andarle a scovare all’interno di una produzione comunque molto ampia). Questa mancanza di nuove idee da parte di molti scrittori è coinciso con l’inglobamento di certe idee fantascientifiche all’interno della narrativa mainstream. Paradossalmente, oggi compaiono più romanzi di sf di un tempo, ma molti di questi escono al di fuori delle collana specializzate e gli stessi autori (vedi Tullio Avoledo, ad es.) preferiscono uscire senza l’etichetta fantascientifica. 2) Il progressivo imbarbarimento culturale (non solo in Italia) ha spinto gli editori a favorire altri generi di più facile consumo (leggi romance, fantasy, vampiri adolescenziali, e letteratura “banale” e “popolare” in genere) a discapito della fantascienza. 3) Un ruolo non troppo marginale può averlo giocato anche la mancanza di coraggio da parte di curatori ed editori. La mancanza di fondi a disposizione ha infine spinto gli editori, oltre che a fare scelte poco coraggiose, anche a risparmiare su figure fondamentali per il successo di un libro, come traduttori, curatori, grafici, ecc.. L’editore non può, lo ribadisco a chiare lettere, fare tutto da solo, come avviene troppo spesso oggi nell’editoria fantascientifica italiana..
Fra tutte le opere di fantascienza che hai curato, quali sono le tue preferite?
Non ho dubbi. La collana delle Grandi Opere, i volumoni annuali della Nord in cui inserivo una ventina di racconti e romanzi brevi dedicati ogni volta a un tema importante della fantascienza (La robotica, I mutanti, Il futuro della Terra, L’esplorazione dello spazio…), rimane sicuramente la mia preferita. Era molto divertente assemblare questi volumi e raccontare la storia e l’evoluzione della fantascienza attraverso queste sequenze narrative.
Per quanto sia un’impresa ardua, se fra i grandi autori della fantascienza dovessi sceglierne solo tre, chi sceglieresti e perché?
Difficilissimo fare una scelta. Cito, in ordine casuale, tre autori cui sono affezionato dai tempi della gioventù. Robert Silverberg, per la sua capacità di dare una svolta letteraria alla produzione fantascientifica dell’epoca, per il suo magnifico approfondimento psicologico dei personaggi, mirabilmente fuso con le tematiche fantascientifiche classiche (il rapporto tra uomo e alieni, tra uomo e Dio, la religione, gli androidi, i problemi esistenziali dell’umanità. I suoi romanzi più belli e più celebri, come Torre di cristallo, Tempo delle metamorfosi, Morire dentro (solo per citare tre dei suoi eccezionali romanzi) sono inoltre ravvivati da uno stile limpido e letterariamente valido, il che, nei lontani anni sessanta, era quasi una novità assoluta. Il secondo è Philip K. Dick, ormai noto a tutti, per il suo genio narrativo, la sua folle e visionaria immaginazione, l’originalità delle sue tematiche: i suoi romanzi, complessi e poderosi, ricchi di personaggi memorabili, hanno lasciato un segno nella mia mente e nel mio animo (ma non credo di essere l’unico…). E infine, last but not least, il grande Jack Vance, scomparso di recente, maestro della narrazione avventurosa spaziale, la cui fantasia ha prodotto i mondi e gli alieni più affascinanti dell’intera letteratura fantascientifica.
A tuo parere cosa differenzia il grande scrittore di fantascienza capace di lasciare il segno nella storia del genere (e nel cuore dei lettori) da tutti gli altri?
Ci vogliono tanti fattori per fare un grande scrittore di sf. In primis, come in ogni altro genere, bisogna saper scrivere, saper gestire la trama e i suoi sviluppi in maniera coerente e complessa, a partire dall’inizio dell’opera ma soprattutto nella fase conclusiva (molti romanzi si perdono nel finale), che è sicuramente la più difficile. Oggi è molto importante anche lo stile, e l’attenzione allo sviluppo dei caratteri dei personaggi e delle loro interrelazioni. In secondo luogo, lo scrittore di sf deve essere al corrente di tutti gli ultimi sviluppi della scienza e della tecnologia, e deve saper cogliere le possibili ricadute e implicazioni di tali innovazioni sull’uomo e sulla società. Infine, una grandiosa dote di immaginazione e fantasia. Solo il giusto mix di questi fattori può portare uno scrittore a distinguersi dalla media o dall’aurea mediocritas.
Grazie mille Sandro per la tua disponibilità. È stato un vero piacere. Ti faccio un grosso in bocca al lupo per il magazine e spero di poterti ospitare di nuovo qui in futuro!
Grazie a te! E’ stato un piacere anche per me.
Le altre interviste di Kipple:

Leo Sorge: il boom di Kipple su Amazon

Leo Sorge, giornalista e grande esperto di new media (e di molte altre cose, in realtà, a partire dal campo dell’ingegneria elettronica) si è occupato ieri sul blog SFTECH – Scienza, fantascienza e tecnologia del “caso Kipple”.
L’espressione può suonare iperbolica, ma non lo è, perché ciò che è accaduto alla nostra casa editrice ha in effetti dell’eccezionale, come non manca di sottolineare Sorge, che si è prodigato nell’analisi dei dati di vendita reali, sottolineando giustamente come lo stesso rilascio dei dati da parte dell’editore sia una prassi ahinoi tutt’altro che consueta nel mondo editoriale. 
Ma leggiamo cosa scrive Sorge:
Molti editori di ogni dimensione, anche autori/editori, hanno trovato slancio in questo mercato. Farne un business sostenibile è tutta un’altra cosa. Il caso dell’anno è stato quello di Kipple Edizioni, già presente sulle altre piattaforme, ma che che all’apertura di Amazon ha avuto un assoluto boom, piazzando un proprio titolo in testa a tutte le classifiche, oltre che due titoli nei primi cinque del settore fantascienza.
L’exploit italiano ha un nome e un cognome: è Lukha Kremo, che con il suo Gatto di Schroedinger ha scardinato qualsiasi impianto mentale. In genere non si hanno a disposizione i dati di vendita per vecchia, idiota politica della menzogna, ma Francesco Verso, scrittore e manager di Kipple, ce li da.
Tra dicembre e gennaio il Gatto ha venduto oltre mille copie (960 tra dicembre e le prime tre settimane di gennaio), rendendolo un vero e proprio caso. Ma l’intera Kipple ha venduto 1.400 pezzi, e di queste ben 122 sono del Sogno di Francesco, quindi 280 copie sono state vendute dagli altri venti titoli circa.
Il Gatto è quindi un exploit, ne siamo ben lieti, ma in un modello di business è un’eccezione. Allora il piccolissimo editore che vuol crescere può sperare nel modello di Sogno, oppure deve restare nelle sue 4-5 copie medie mensili per titolo?
Io penso che lavorando come lavora Kipple si possa puntare ad avere risultati medi vicini a quelli di Sogno. Più precisamente, con 75 copie il mese di lancio e 47 copie il secondo mese, per poi veleggiare un anno a 30 copie/mese. In totale, oltre 400 copie con riferimento al mercato odierno, che comunque è in rapida crescita, il che può far sperare che a fine anno le 30 copie/mese possano essere di più.
(qui  puoi leggere l’articolo nella sua completezza)

Il mercato editoriale dopo Amazon

Lapertura del mercato di Amazon in Italia sta portando sconquassi nel mondo editoriale. Lo scenario che si è aperto da meno di una settimana a questa parte ha reso il periodo che ci apprestiamo a vivere, editorialmente parlando, assolutamente inedito: stiamo parlando dell’onda lunga generata dagli ebook, naturalmente.
In questo gorgo entropico, mi pare eccellente la notizia_corollario: nellambito dei generi SF, horror & fantasy, Kipple.it si posiziona, su Amazon.it, allundicesimo posto assoluto di vendite. Restringendo la ricerca alla sola SF, le pubblicazioni delleditore Kremo occupano addirittura la prima posizione.
Certo, sono i primi giorni di un mercato improvvisamente nuovo e ricco di entropia, però è interessante notare che essere giàpresenti sul mercato digitale ha una enorme valenza, soprattutto se i titoli sono liberi da DRM, capaci cioè di essere riconvertiti da un formato all’altro (ePub – Mobi) e viceversa senza colpo ferire e con pochi click.
Il mondo è davvero cambiato, e tende a essere libero.
Il sito Pianetabook.com fa una lucida analisi della situazione, raggiungibile qui. È interessante riportarvi i loro item copia/incollando corpose sezioni del post in questione, estremamente chiaro nella sua linea espositiva, qui sotto.
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Il mercato degli eBook
16.000 titoli a catalogo in Italia, quasi 1 milione nelle altre lingue. 64 dei 100 best seller attualmente disponibili. Amazon non ha avuto difficoltà a trovare accordi con i principali editori sulla piazza, e sarà un ottimo traino per ingenerare finalmente! quella dinamica della coda lunga che manca nel nostro mercato.
L obiettivo del 10% non appare poi cosìutopico, a un anno di distanza o poco meno. A patto naturalmente che ora si punti per davvero sullespansione del mercato, nel quale c’è spazio per la grande Mondadori come per la piccola etichetta indipendente. Creando quella base di alfabetizzazione digitale che spieghi, anche alla casalinga di Voghera, cos’è un libro elettronico e come si accende sto benedetto Kindle!
Altro punto spinoso è il prezzo: bisognerà capire quanto Amazon riuscirà a spingere lo sconto sugli eBook venduti in accordo wholesale (ovvero acquistandoli allingrosso dalleditore), e quanto la sua piattaforma di self e publishing prenderà piede anche in Italia. A occhio, un abbassamento dei prezzi è più che una possibilità, per chi vorrà guadagnare visibilità e partire in prima fila nellimportante vetrina offerta dal Kindle.
Il mercato degli eReader
Prezzo medio alto, qualità ferma a 2 anni fa. Nella maggior parte dei casi gli eReader disponibili nel nostro Paese soffrono di un gap generazionale di cui tranne addetti ai lavori era difficile accorgersi (anche perchè il mercato è ancora in stato embrionale). Un eReader di qualitàsuperiore, a un prezzo inferiore ai 100 euro ingenera nel consumatore quella dinamica chiamata acquisto dimpulso, da visto preso senza troppi pensieri e rimorsi. Che cosa ne sarà degli altri?
A meno di clamorose nuove uscite, un buon 90% degli eReader attualmente in commercio non mangerà il panettone. Troppo vecchi e troppo cariper competere. Perfino un modello come il Sony T1, uscito qualche mese fa, sembra obsoleto. Non tanto per la qualitàhardware, quanto per lassurdo prezzo imposto al mercato italiano. Che ora pena lessere tagliato fuori dovrà essere ritoccato.
Anche il Cybook Odyssey rischia, per quanto abbia dalla sua 2 cose interessanti: legge gli ePub, ed è tecnologicamente pari se non superiore al Kindle. Basterà per giustificare lesborso di 50 60 euro in più?
eBook store e guerre di formati
Da biblet a Bookrepublic passando per Ultimabooks, Bol iBS e gli store dei singoli editori. Un commento al nostro post dedicato al Kindle chiede: chi rimarrà in piedi tra 1 anno? Una prima risposta potrebbe essere: chi saprà stare in scia di Amazon, o discostarsene in modo netto. A partire dalla questione formati, riassumibile così:
Acquisto di un ePub senza DRM: nessun problema, si convertono facilmente utilizzando Calibre o Hamster.
Acquisto di un eBook Mobi: nessun problema, possono essere letti su Kindle
Acquisto di un ePub con DRM: qui casca lasino. Se non èpossibile acquistarli in formato nativo Kindle, né convertirli (Calibre non consente la conversione di file protetti), le vie sono la rinuncia al libro, lacquisto di un PDF o metodi meno ortodossi. Tutto sommato aggiungere lopzione mobi non creerebbe innalzamenti dei costi insostenibili.
Per molti, poi, Amazon è solo un grande supermercato in cui tutto conviene ma nel quale si perde il lato umano (non che da un sito Internet se ne possa pretendere molto) . Proprio questo è ciò che noi intendiamo con discontinuità”. Offrire servizi aggiuntivi, cercare di creare un rapporto di fedeltà allo store prima che allautore o alleReader, catturare lattenzione con iniziative offline. Chi sarà in grado di farlo non si garantirà una vittoria su Amazon, ma una comoda sopravvivenza con la coda lunga dei lettori, ipotizzando naturalmente lespansione della torta eBook in Italia.
Self Publishing
Ne abbiamo giàaccennato al primo punto: in Italia non è un fenomeno marginale (siamo pur sempre un paese di santi, navigatori e poeti!), e la nostra classifica settimanale ha mostrato più di una volta autori emergenti auto pubblicatisi guadagnare la ribalta con politiche di prezzo aggressive e buona qualità del prodotto.
Quanti autori decideranno quindi di cedere alle lusinghe di Amazon? Un interessante pezzo del Corriere della Seraevidenzia come non sia tutto oro ciò che luccica, meglio in ogni caso mettersi al riparo e seguire gli intelligenti consigli tratti da Paperblog: la fretta può essere cattiva consigliera.
E per voi, quali saranno gli scenari futuri nel mercato eBook ed eReader in Italia?

Intervista a Francesco Verso

Su Graphe.it è comparsa un intervista all’editor di Kipple, Francesco Verso. Ecco alcuni stralci che fanno luce sullo stato attuale dell’editoria:
Hai partecipato alla Fiera di Francoforte: qual è lo stato di salute del libro? È davvero così ammalato?
Le malattie spesso servono a rinforzare il sistema immunitario del paziente… in questo caso, l’oggetto libro sta attraversando una profonda fase di ridefinizione dei suoi contenuti; l’ipertestualità, l’ebook, nuovi player globali, come Amazon e Apple minacciano di trasformare radicalmente ogni aspetto dell’editoria. Io non ci vedo necessariamente un male, piuttosto può essere un’occasione per rinnovare il settore.
Eppure molti temono proprio un eventuale monopolio di Amazon…
Il rischio c’è, ma Amazon si propone come antagonista di un certo tipo di editoria, come Apple, d’altro canto. Bisognerà tenere gli occhi aperti, ma non mi schiererei per partito preso contro l’innovazione che Amazon sta introducendo solo perché è una novità. In fondo in Italia il mercato editoriale è fatto all’80% da soli tre player
A proposito di Amazon, come interpreti la notizia che pubblicherà, tra le prime proposte editoriali, autori SF?
Segno che il genere oltre confine riscuote il successo che da noi non ha. Segno che il futuro altrove incuriosisce più che spaventare. Non ti nascondo che sto facendo tradurre tutti i miei scritti in inglese…

Amazon diventa casa editrice di fantascienza ∂ Fantascienza.com

Il titolo del post è autoesplicativo: il negozio virtuale di libri (virtuali) Amazon.com diventa editore a sua volta. Di cose SF, non solo virtuali.
Ce ne dà notizia Fantascienza.com segnalando che nei prossimi mesi ci saranno in catalogo ben 15 titoli, con autori monstre tipo Neal Stephenson e Greg Bear. Il mercato editoriale è sempre più nelle mani di Amazon?