Archivi tag: alieni

Esce “L’ovatta che esplode”, romanzo di Fabio Galli finalista Premio Urania 2020

L’ovatta che esplode di Fabio Galli è il romanzo finalista al Premio Urania 2020. Sulla Luna l’umanità del futuro interagisce, si scontra e stipula affari con gli alieni, questo almeno è ciò che l’autore racconta mostrandoci che gli eventi possono essere ricondotti al nostro passato. La copertina è di Ksenja Laginja. Il volume è disponibile in ebook su www.kipple.it e nei principali store online.

SINOSSI

Un western lunare, una storia thriller con risvolti crime dove alieni e pistoleri del prossimo futuro si fronteggiano sulla superficie del nostro satellite, presi da mondi entropici e quantici. La fantasia postconnettivista di Fabio Galli rinnova un cliché narrativo da un nuovo punto di vista in cui l’evoluzione della vita umana si rispecchia fuori dal nostro habitat terrestre.
Quattro filoni narrativi s’intrecciano sulla superficie lunare e il linguaggio fresco ed evocativo dell’autore rendono vivida e presente una storia che è presumibile, che è stata realtà sulla Terra nel secolo scorso, e rivela le prospettive vertiginose dello spazio profondo come il prossimo balzo che l’umanità dovrà compiere.
Finalista Premio Urania 2020.

ESTRATTO

Iesus si sveglia di soprassalto e scatta in piedi. Ha sentito un boato, un’esplosione. Corre alla finestra e guarda fuori: il sole è alto sopra i grattacieli, il traffico è normale, tutto è tranquillo. Niente boato, niente esplosione, niente bomba. Abbassa lo sguardo e tocca con la fronte il vetro: lascia un alone, una goccia di sudore gli cola lungo la guancia. Sbatte la mano contro lo stipite e una fitta si propaga lungo il braccio, oltre al gomito fino a trafiggerlo alle tempie. Chiude gli occhi.
Bussano alla porta. Un uomo grida fuori dalla soglia. — Apri è urgente.
Iesus si volta. Ha trovato la sua esplosione.
Si guarda i vestiti: porta gli stessi pantaloni leggeri del giorno prima, sporchi e ingialliti, la canottiera è sudata, non ha niente ai piedi. Si tocca il mento: deve radersi. Ha sete e il cerchio alla testa non gli dà tregua. Ignora la voce e si dirige verso il lavandino alla parete destra del monolocale. Lo sguardo incrocia l’olotv: è accesa, muta, solo immagini. Il notiziario mostra un uomo all’interno di un centro commerciale: ha un fucile a pompa in mano, urla e spara alle persone che corrono via; la bocca e il collo dell’uomo s’irrigidiscono, lo vede strizzare gli occhi a tratti e scuotere la testa come per liberarsi di qualcosa.
Bussano alla porta.
Iesus tenta di gridare, ma non sente il suono della propria voce, solo un grugnito insensato: — Andate via. — Arriva al lavandino e le gambe gli cedono, fa appena in tempo ad aggrapparsi allo scaffale del depuratore. Si trascina sopra al lavabo, afferra un bicchiere, si gira verso la porta e lo lancia. Il bicchiere s’infrange e i cocci di vetro cadono a terra. Nell’impeto del gesto scivola a terra.
— Apri, sbrigati. — L’uomo alla porta non demorde.
— Vattene al diavolo — sussurra Iesus. Prova a rialzarsi: afferra lo scaffale del depuratore con una mano e il bordo del lavandino con l’altra. Si tira su con la forza delle braccia. Respira. Fa un passo, verifica la capacità deambulatoria, poi fa un altro passo. Questa volta le gambe sostengono il peso. Barcolla per qualche secondo. La testa gli gira, ma resiste, rimane in piedi.
Altri colpi alla porta. — Polizia, avanti — grida l’uomo alla porta.
— Ma che cazzo. — Iesus prende un altro bicchiere e si versa da bere. Ne beve altri tre e si sciacqua la faccia. La nebbia si dirada, le forze gli ritornano poco alla volta.
Bussano ancora. Più forte, diverse raffiche.
Va verso la porta, calpesta i vetri a piedi scalzi.
Il poliziotto grida. — Ho detto che è urge…
Iesus apre la porta. — Sì, è urgente. Lo hai già detto. Entra, dimmi che vuoi, poi togliti dai piedi.
L’uomo dall’altra parte rimane con la mano sospesa per il mancato colpo; è un armadio alto più di due metri, più alto persino di lui, ma non è molto in forma: una pancia prominente spinge in fuori la camicia e la cravatta che gli penzola sopra. Il completo grigio si avviluppa sgualcito intorno alle spalle nodose. Gli mancano solo gli occhiali scuri. Divisa da sbirro. Ha la faccia da bambinone, un bambinone corrucciato. Il poliziotto si guarda intorno, alza il labbro superiore. L’appartamento emana uno spiacevole odore: scatole di pizza sparse a terra, mozziconi di sigaretta, il lavandino è pieno di stoviglie sporche. Una mosca svolazza in giro, si appoggia di tanto in tanto sui resti di cibo.
— Che fai? Non entri? — Iesus lo invita e poi lo ignora.
Si volta e torna a sedersi sul divano-letto aperto, prende un pacchetto di sigarette e l’accendino dal tavolino di fronte. Il pacchetto è vuoto: lo accartoccia e lo getta via. Tenta con quello sulla mensola del letto, trova una paglia e la accende. Tira un paio di volte e scrolla la cenere a terra. Sa di merda. Getta via la sigaretta dentro al lavandino, solleva la gamba sinistra e la appoggia sul ginocchio destro, poi comincia a togliersi i vetri conficcati nel piede.

LA QUARTA

Un thriller fantascientifico con elementi hard boiled e western, tra The Expanse e Westworld, ambientato sulla Luna dopo un esodo epocale che vede gli uomini sfruttare gli alieni locali tra cui i temibili Scavenger.
La storia si dipana in quattro filoni: nel primo, l’agente Iesus indaga su un omicidio che lo porterà a incubi ricorrenti; nel secondo la presunta giornalista Tina indaga sia sullo strano fenomeno della scaturazione di un’”energia” vicino a un vulcano, che fa fiorire le valli circostanti, sia sul misterioso SinComandante; nel terzo lo straniero Durer arriva e sconvolge una piccola comunità nel deserto; nel quarto il politico Marko cerca di far approvare la legge per liberare il giogo degli alieni, così da evitare una rivoluzione.
Un romanzo denso e coinvolgente.

L’AUTORE

Fabio Galli è nato nel 1977 a Modena e vive a Piumazzo in provincia di Modena con la propria famiglia.
Tecnico elettronico e informatico da una vita, negli ultimi anni affianca alla passione viscerale per la chitarra moderna quella per la narrativa nelle sue più svariate forme. Da grande appassionato di Cinema produce cortometraggi con la propria troupe e nel 2014 vince il premio “Vinci l’attore”, nella cornice del Nonantola Film Festival, con la sceneggiatura per cortometraggio Retro, dalla quale l’anno seguente produrrà il cortometraggio omonimo.
Inizia a scrivere racconti più o meno fantastici ottenendo diversi piazzamenti in concorsi di genere, tra cui il Premio Gianfranco Viviani e il Trofeo Rill. Uno dei suoi racconti si trova nell’antologia Leucosya, della collana Mondi Incantati, 2019.

LA COLLANA
eAvatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

Fabio Galli | L’ovatta che esplode
Copertina di Ksenja Laginja

Kipple Officina Libraria
Collana eAvatar — Formato ePub — Pag. 306 – € 3.95 — ISBN 978-88-32179-58-3

Link

Kipple presenta Abissi d’inumane apocalissi, di Marco Moretti

La narrativa di Marco Moretti si pone ben oltre i confini dell’umanità pregno di una crudele poetica postumana, Marco scandaglia con vigore e disincanto i confini estremi di un oscuro vivere nei mondi siderali. Nessun dio si scomporrà minimamente se verrete sottoposti a supplizi terribili, comprese molte sevizie e costumanze sessuali estreme. La merda vi scorrerà intorno e sarà aliena, così come tutti gli esseri inferiori che Marco vi prospetterà: vermi che si nutriranno di idrocarburi o il cui sapore da cucinati ci somiglierà vagamente, gallerie da miniere incipienti su mondi quantici ineffabili e terrificanti, idiomi alieni che vi apriranno mondi mentali in cui vive la paura bianca, quella intima e disincarnata… ebbene, tutto sarà lì a ricordarvi la vostra nullità umana, pronta per essere assorbita da entità psichiche inimmaginabilmente potenti e malvagie.
Kipple Officina Libraria ha fortemente voluto questa pubblicazione di Marco Moretti, esemplificativa di un’unicità narrativa crudele e vera, inumana, aliena, siderale e lovecraftiana. Completano l’opera la copertina di ByczeStudio e l’introduzione di Sandro Battisti.

Sinossi

Nei racconti di Marco Moretti il labile confine semantico tra disumano e inumano acquisisce nuove sfumature. Se le vostre convinzioni vi hanno sempre suggerito cognizioni ben precise al riguardo, dopo aver letto questa raccolta vi renderete presto conto che, spostandovi verso l’origine dell’incarnazione, la differenza tra i due concetti risulterà quasi inesistente. Quale sensibilità può avere infatti un essere psichico incommensurabilmente superiore, oscuro, di tremenda potenza, quando vi tratterà per assimilarvi o mutilarvi psichicamente? Sarà così preso dai suoi bisogni da smembrarvi fisicamente, e ciò soltanto perché verrete considerati formiche, molluschi, entità insignificanti da trattare disumanamente. Dall’alto della sua possanza inumana, disincarnata, nemmeno si accorgerà delle vostre urla strazianti e della follia che vi starà divorando con un flebile abbandono della vostra vitalità. Sarete solo un gocciolio eterno di strazi inenarrabili.
Moretti non indugia in sentimentalismi. La sua caratura empatica è pari al maglio che si abbatte sui vostri sensi. La sua scrittura è chirurgica e ben mirata, inossidabile, profondamente nera e coltissima di idiomi e del resto lo stesso autore è un esperto di lingue defunte e di loquele aliene. Non cercate l’umano qui, siete troppo oltre ogni necessità della nostra razza: vi trovate sulla frontiera del Nulla senziente, schiacciati da eoni di tempo immemore e frammisto allo spazio. Siete nell’esultanza delle illusioni.

Estratto

Dopo una mezz’ora di marcia, Skrimgl si trovò in una piccola grotta da cui si dipartivano diverse gallerie più piccole. Era il Punto Critico. Una volta si era infilato nel cunicolo sbagliato ed era capitato sul ciglio di uno strapiombo senza fondo: solo per poco non aveva perso l’equilibrio perché un coacervo di funghi bioluminescenti diffondeva un vaghissimo chiarore grigio-azzurrognolo nello spiazzo. Queste deboli lampade naturali erano collocate nei luoghi più difficili e avevano il vantaggio di non consumare elettricità. La colonia fungina si consumava nel corso degli anni, ma bastava nutrirla periodicamente con del bolo per impedirne il deperimento. Skrimgl si fermò per un attimo, dubbioso, cercando di scandagliare i propri ricordi più reconditi. Adesso si rammentava bene: doveva prendere la seconda galleria a sinistra dell’illuminazione biologica. Da quello che aveva sentito dire in giro, quella era una scorciatoia tutto sommato sicura, anche se angusta.
Il passaggio era anche noto come Tunnel di Akr. Quasi venti miglia in linea retta. Un uomo robusto riusciva a stare a malapena eretto, e in certi tratti il soffitto umido poteva sfiorargli la calotta cranica.
Un tubo percorreva il Tunnel di Akr in tutta la sua lunghezza, e l’acqua gelida colava dal soffitto: Akr era il nome di un lago sotterraneo che si trovava qualche miglio al di sopra e che faceva filtrare esili scaturigini. Forse un giorno o l’altro lo strato roccioso avrebbe ceduto, portando morte e distruzione in tutta l’area. Skrimgl preferiva non pensarci. Non aveva percorso neanche mezzo miglio, quando la pila elettrica del suo elmetto si ruppe ed egli rimase immerso nella tenebra assoluta. Si bloccò.

L’autore

Marco Moretti è nato a Seregno (MI) nel dicembre del 1966 e ha conseguito la laurea in Fisica Ambientale all’Università degli Studi di Milano. Appassionato di letteratura fantascientifica fin dagli anni ’80, a partire dal 2004 ha iniziato a dedicare gran parte del suo tempo libero all’attività di blogger e alla composizione di racconti, aderendo al Connettivismo nel 2005.
Sulla fanzine cartacea NeXT sono stati pubblicati diversi suoi racconti (La soglia dell’Abisso, Iterazione n. 8; La danza degli spettri quantistici, Iterazione n. 12; La vendetta biologica, Iterazione n, 13; Il tocco dei demoni, Iterazione n. 18), oltre ad alcune poesie. Ha contribuito all’antologia A.F.O. – Avanguardia Futuro Oscuro con il racconto L’abbraccio di Sedna (Kipple Officina Libraria, 2009). Il racconto La danza degli spettri quantistici è anche comparso nella collana Capsule di Kipple. Il racconto La vespa di smeraldo è incluso nell’antologia Fantastic – Zen 2 (Edizioni Diversa Sintonia, 2011). Sul sito Next Station (http://www.next-station.org) sono pubblicati i due racconti brevi Chiome in fiamme e Sky Beasts.
Ha pubblicato un certo numero di liriche connettiviste sul blog Cybergoth, scomparso assieme alla piattaforma Splinder, di cui esiste però un rudimentale backup su Iobloggo (http://cybergoth.iobloggo.com).
Si interessa di antropologia e di linguistica. Ha prodotto lavori filologici su un certo numero di lingue antiche e moderne.
È raggiungibile sul web tramite il blog Il filo a piombo delle scienze (http://perpendiculum.iobloggo.com), in cui sono pubblicati alcuni dei suoi studi. Il suo indirizzo email per contatti è antikosmikos@gmail.com.

La collana

Avatar è la collana di Kipple Officina Libraria dedicata ai romanzi e grandi capolavori prettamente italiani del Fantastico e della SF, opere contraddistinte dalla cura meticolosa dei testi e dalle ampie visioni autoriali. Il logo della collana sintetizza perfettamente il circolo del tempo, delle conoscenze, degli eventi nascosti; l’iperbole del Fantastico per spiccare il volo nella fantasia più sfrenata e meravigliosa.

Marco Moretti | Abissi d’inumane apocalissi
Copertina di ByczeStudio
Introduzione di Sandro Battisti

Kipple Officina Libraria
Collana Avatar — Formato ePub e Mobi — Pag. 113 – € 1.95 — ISBN 978-88-98953-79-0

Link