Archivi tag: Alberto Cola

Recensione a Ultima Pelle, di Alberto Cola | Carmilla on line ®

Recensione di Emanuele Manco per CarmillaOnLine del romanzo vincitore del Premio Kipple 2009,  Ultima Pelle, di Alberto Cola. Incollo qui sotto l’intero intervento, interamente interessante:

La fantascienza può servire a intrattenere raccontando buone e divertenti storie.
Ultima Pelle di Alberto Cola è un’ottima storia.
Quattro vicende, all’inizio divergenti, scorrono senza incepparsi, verso il loro intrecciarsi e convergere in una sola. Spiazzante la partenza presso i Tuaregh del Sahara? Forse. Non saranno veri i protagonisti, ma sono verosimili: frasi e metafore azzeccate li rendono reali, come le pagine calde del sole del deserto, aride di sabbia in gola.
Titanico e vibrante è Asad, Amenokhal delle tribù Tuaregh, che deve condurre il suo popolo in un conflitto che è necessario vincere per non morire per sempre, contro artefatti cibernetici che lo stanno sterminando.
Il narratore ha però altre pedine da muovere, altre linee narrative da fare convergere verso un punto di accumulazione.
In Perù, la letale mercenaria Elena Ugarte torna nella terra natia, al capezzale della madre morente, solo per scoprire che è necessario raddrizzare un torto. Una multinazionale, la Maufrais Pharmaceutique, si è insediata presso il villaggio di Ququipa, e quando i bambini hanno cominciato ad ammalarsi ha offerto il suo aiuto per le cure, ricoverandoli all’interno del suo centro medico.
Ma è un inganno, una mistificazione. A tutti gli effetti i bambini sono stati rapiti per fini misteriosi.
Da una Shangai che sembra ancora più futuribile e piena di contrasti di quella che conosciamo, partono altre resistenze, altri conflitti di chi non vuole arrendersi all’inevitabile. I costrutti, cloni di umani costretti a vivere una non-vita, sono come drogati da un particolare enzima. Non sono solo schiavi, ma anche fonte di una sorta di droga sintetica, l’Amaranth. Ma nonostante la loro condizione anche i costrutti hanno chi ne ha a cuore il destino, una fazione di ribelli molto agguerrita.
Arran invece è un ex campione di un gioco chiamato la Voliera, uno sport di squadra estremo e molto pericoloso. La sua vita è stata cambiata da un incidente sportivo e dalla voce di una donna di nome Eve. Non ha ben chiaro quale sia il suo nuovo percorso, e scopo della sua sotto trama è proprio questa ricerca, che insieme è soluzione di un mistero e crescita del personaggio.
Misteri su misteri nel romanzo. Dove e come, con quali espedienti e colpi di scena le trame si uniranno è una piacevole scoperta che lascio al lettore, che deve assolutamente immergersi nel romanzo, senza distrarsi, senza mollarlo per un istante: per fortuna è impossibile distogliersi dalla lettura.
Un primo punto di forza di Ultima Pelle è nella grande capacità evocativa della prosa scorrevole di Alberto Cola che riesce a descrivere personaggi e situazioni con poche frasi ben scritte, calibrate, con una corretta scelta di termini, senza mai eccedere in aggettivi ridondanti.
La lunga esperienza nel racconto ha dato a Cola l’abilità di cesellare tasselli ben curati, miniature che raccontano un momento e idee folgoranti. Sabbie del deserto, laboratori, centri di cura e tutte le altre ambientazioni sembrano materializzarsi davanti al lettore, diventando tangibili.
Ma se ogni pagina, ogni scena, ogni frammento di dialogo o vicenda sembra vivere di vita propria, è dall’accostamento finale che il romanzo trae forza. E Alberto Cola (premio Urania 2009) non delude, perché l’insieme è armonioso e il congegno della narrazione ben funzionante. Un romanzo vero, insomma.
L’altro grande punto di forza di Ultima Pelle è senz’altro l’attenzione non comune per gli outsiders, e l’assoluta mancanza di “eroi” se non loro malgrado. Molto spesso i narratori, allo scopo di raccontare storie che siano avvincenti ed emozionanti, hanno la vista lunga: in questo caso Alberto Cola centra temi molto importanti, come lo sfruttamento delle masse, delle risorse naturali come l’acqua, dell’eterna lotta tra poteri forti per il “profitto”, di cui fanno le spese i deboli e gli indifesi.
Non aspettatevi un trattato sociologico, bensì una narrazione che unisce attenzione e intelligenza al divertimento dell’avventura e dell’invenzione fantascientifica, senza dimenticare una forma letteraria la cui eleganza non è assolutamente inferiore a quella del cosiddetto mainstream.

Le novità di Kipple Officina Libraria

Un articolo denso di segnalazioni per Kipple è uscito su Fantascienza.com. E’ un compendio di tutte le novità per la casa editrice più digitale che cartacea uscite negli ultimi due mesi.

Due segnalazioni per i Premi Kipple

sono uscite nei giorni scorsi sul web. La prima è, in realtà, una recensione di Miriam Mastrovito del romanzo vincitore dell’ultimo Premio Kipple, La pesatura dell’anima, di Clelia Farris, ed è interamente leggibile sul blog di BraviAutori. Un estratto:

“La pesatura dell’anima” si connota così come un romanzo avvincente, in grado di catturare l’attenzione, di affascinare e di intrigare per le sue sfumature gialle ma anche di sollevare questioni di interesse filosofico e di grandissima attualità se si considera che la società civile, in varie parti del mondo, legittima ancora la pena di morte.
A sostenere una trama di spessore, è infine lo stile personalissimo di questa autrice. In un tessuto narrativo caratterizzato da scorrevolezza e raffinatezza, si inserisce una vera e propria lingua creata ad arte che, insieme alle efficaci descrizioni contribuisce a rendere particolarmente credibile l’universo ucronico proposto. Clelia Farris ha, infatti, coniato un vero e proprio dialetto di Dendera e lo ha fatto con grande magistralità. È sorprendente come, grazie a un abile gioco di assonanze e a una sapiente contestualizzazione, i dialoghi resi in un gergo sconosciuto riescano a suonare quasi familiari, al punto da essere del tutto comprensibili anche in assenza di traduzione e di imprimersi con forza nell’immaginario.

L’altra segnalazione è sul numero 133 di Delos, newszine di Fantascienza.com; in particolare, in quest’articolo a firma di Silvio Sosio, viene fatta una panoramica sulle ultime uscite in epub e quindi viene segnalato, con una breve sinossi, Ultima Pelle, il romanzo di Alberto Cola vincitore dello scorso Premio Kipple.

Un sentito grazie agli autori dei due articoli.

Altri Sogni digitali

Amate racconti di genere, ma la vostra avidità di lettura vi spendere troppo?
Vi suggeriamo questo “Altri Sogni” pubblicato dalla Dbooks (www.dbooks.it), un magazine digitale con racconti, interviste, notizie e recensioni alla cifra spaventosa di 2,88 euro. Il primo numero contiene 8 racconti inediti di autori esordienti o affermati per 86 pagine e un’intervista al Premio Urania Alberto Cola, eccellente autore di fantascienza – ricordiamo “Ultima Pelle” edito da noi (Kipple) e “Lazarus” (Mondadori). Il secondo numero arriva a 106 pagine e 10 racconti e l’intervista è ad Adriano Barone, autore dell’ottimo “Carni (e)strane(e)” (Mondadori).
Quindi, avete capito il genere: weird, fantascienza e horror.
Lo staff è veramente professionale, i racconti sono ben selezionati e meritevoli, ci sono tanti margini di miglioramento (questo significa che siamo sicuri che crescerà e ha tutti i numeri per diventare un riferimento della narrativa di genere a livello nazionale) e infine ci piace il prezzo di 2,88 euro, che dà ragione a chi sostiene che i prezzi dei libri digitali possono essere più bassi di quelli che attualmente praticano le grandi case editrici.

Kipple: vendita ebook supera quella della carta

[Letto su Fantascienza.com]

Da gennaio 2011 Kipple Officina Libraria è probabilmente la prima casa editrice in Italia il cui numero di libri di carta venduti è stato superato dal numero degli ebook (formato ePub, senza DRM) acquistati in rete. Fondata e diretta da Kremo Baroncini, la casa editrice, recentemente trasferitasi a Genova, pubblica soprattutto fantascienza. È una delle voci principali del movimento connettivista, ma ha anche pubblicato libri di alcuni tra i più apprezzati autori italiani come Alberto Cola, Clelia Farris, Danilo Arona.

Il sorpasso si riferisce per ora solo al numero di volumi venduti, non ancora al fatturato; molti ebook della Kipple costano solo uno o due euro. Tuttavia i numeri in questo settore sono in continuo aumento, con crescite vicine al raddoppio ogni tre/quattro mesi, quindi non passerà molto tempo prima che il sorpasso si ripeta anche dal punto di vista economico.
Con queste prospettive per Kipple si profila un futuro di casa editrice specializzata in libri elettronici.

Che questa sorte sia toccata a Kipple, che pubblica prevalentemente fantascienza, non è una sorpresa. Le case editrici italiane di fantascienza sono attivissime nel settore ebook: anche le Edizioni Della Vigna e naturalmente Delos Books hanno già un folto catalogo, caratterizzati sempre da prezzi bassi e dall'assenza di protezione DRM.

Gli eBook Kipple si trovano sui maggiori portali dedicati, ma si può avere qualche sconto se si acquista direttamente sul sito della casa editrice, www.kipple.it.

Ultima pelle

[Letto su Fantascienza.com]

Ci sono collezionisti di francobolli o monete, altri che preferiscono raccogliere opere d’arte o automobili d’epoca, ad Alberto Cola probabilmente piace collezionare premi letterari: una delle ultime aggiunte alla sua collezione è arrivata grazie a Ultima pelle, avvincente romanzo corale che nel 2009 si è aggiudicato la seconda edizione del Premio Kipple.

Le immense distese di sabbia del Sahara sono percorse da nuovi tipi di predatori, avanzatissimi meccanismi cibernetici che uccidono e rapiscono le persone: Asad, Amenokhal di tutte le tribù touareg, consacrato sin dalla nascita a un grande destino, sa che la sopravvivenza del suo popolo è nelle sue mani, solo lui può condurre una guerra vittoriosa contro chi sta sterminando la sua gente.
A Shangai i costrutti, uomini clonati in laboratorio, vivono un’esistenza da schiavi, costretti per sopravvivere ad assumere telemorasi sintetica, un enzima vitale che non sono in grado di produrre.
Il loro metabolismo accelerato li rende una forza lavoro a buon mercato, e la droga endogena che sono in grado di secernere, il prezioso Amaranth, garantisce un ulteriore guadagno per i loro padroni. Tuttavia un movimento di resistenza, guidato dal vecchio e saggio Xianqui e dal giovane e combattivo Magellano, sta cercando di cambiare le cose.
Elena Ugarte sta tornando in Perù dopo dodici anni di assenza, l’occasione è triste, sua madre sta morendo, e lei è lì per l’ultimo saluto. Ma il passato dal quale ha cercato di fuggire le piomba addosso, la Maufrais Pharmaceutique ha sequestrato i bambini del villaggio di Ququipata e corrotto le autorità, che si rifiutano di intervenire. La sua gente ha bisogno di aiuto, ed Elena capisce che i dodici anni trascorsi come mercenaria altro non erano che una preparazione per il difficile compito che la attende.
Arran è un campione della Voliera, lo sport che pratica è davvero pericoloso, egli è abituato a sollevarsi su possenti getti d’aria e a precipitarsi in paurose picchiate alla ricerca del punto vincente, niente di strano che un incidente di gioco lo riduca in fin di vita. Ma perché il posto dove lo hanno curato non assomiglia per nulla a un ospedale, e perchè inizia a sentire la voce di Eve, la donna che popola i suoi sogni, anche da sveglio?

Lo scenario di Ultima pelle è quello di un futuro non troppo prossimo, dove la Cina ha avuto il tempo di combattere (e perdere) una guerra per il possesso di Taiwan, dove l’Italia è divisa tra desertificazione e alta tecnologia, e l’acqua si è affiancata al petrolio come preziosa materia prima; un mondo diverso dal nostro, anche se desiderio di potere e sopraffazione non sono affatto scomparsi, tutto sommato un mondo non molto piacevole per viverci.
Tre rami della vicenda seguono le storie di tre popoli, due antichi e uno appena nato, ciascuno guidato da un leader a volte molto riluttante, come nel caso di Elena, ma sempre capace e determinato.
Il quarto ramo segue un singolo personaggio, Arran, che al contrario degli altri personaggi non ha idea di cosa gli stia succedendo, ma che con il procedere della storia acquista sempre più sicurezza e determinazione.
Alberto Cola ha scelto una struttura corale per questo romanzo, quattro storie apparentemente senza alcun legame che si riuniscono solo alla fine, formula che può essere rischiosa, dato che tirare le fila in modo coerente e coinvolgente di solito è difficile, e se si fallisce al lettore resta una sgradevole impressione di missione incompiuta.
Non è certo questo il caso, il disegno criminoso che porta tutti i protagonisti a incontrarsi in un finale davvero movimentato ha una sua logica, perfetta per quanto perversa, l’intreccio complesso e uno stile asciutto ed efficace catturano il lettore, mantenendo alta la tensione per tutto il romanzo.
Per chi ama i romanzi avventurosi, insaporiti da ritrovati tecnologici e con una trama complessa, Ultima pelle è quasi un dovere, per quanto il mondo futuro immaginato da Cola non sembri un bel posto per viverci è pieno di storie interessanti.

Acquistalo qui