Ciao Marzio, è un piacere averti ospite qui fra le pagine virtuali di Kipple Officina Libraria. Prima di tutto, per chi non ti conoscesse ancora, ti andrebbe di presentarti illustrandoci il tuo percorso artistico?
Ciao Roberto, è per me un grande piacere essere ospite di Kipple Officina Libraria.
Il mio percorso artistico vero e proprio è iniziato nel 2009, nel settembre successivo all’esame di maturità, quando ho partecipato ad un corso/concorso sulla Paleoarte a Roma, che raccoglieva giovani appassionati di tutta Italia, con l’interesse comune per la preistoria e i dinosauri. In questo evento partecipò anche il paleoartista Fabio Pastori.
Riuscii a vincere il concorso con mia grande soddisfazione, e con le amicizie fatte in quell’esperienza entusiasmante sono riuscito a conoscere meglio il mondo “paleo artistico” italiano. Ho partecipato anche alla seconda edizione tenutasi in Portogallo l’anno successivo, nella località paleontologica di Lourinha, sempre con il medesimo gruppo di appassionati.
Questo mi ha introdotto sempre meglio nel settore, così da poter esporre nell’anno 2010 al Museo Capellini di Bologna, e nel 2011 al Comune di Trissino (Veneto) e all’Università Unical di Cosenza.
Sempre nel 2011, ho provato l’esperienza di uno stand al Romics, con il mio amico Sante Mazzei, ideatore e organizzatore degli eventi paleo artistici già citati.
Con l’entrata nell’Accademia di Belle Arti di Roma, alla fine di quell’anno, mi avvicinai all’Arte universale, studiando la storia dell’arte, le tecniche, e aprendo la mente verso ciò che ha edificato la “nostra” cultura millenaria. Impegnandomi con grande passione e interesse, ho partecipato a diverse mostre, tra le quali “Oltre il buio”, in omaggio a Carlo Levi, inaugurata alla Casa della Memoria e della Storia nel 2012; al workshop “Zeichnen von Comics”, tenutosi all’ambasciata d’Austria nel marzo 2013; alla mostra “L’Accademia Disegna”, svoltasi ai Musei Capitolini nell’aprile dello stesso anno, ed infine alle mostre omaggio “Sulle tracce di Ingres” presso Galleria Porta Latina, nel 2014, e “Nel cerchio di Moreau” presso Spazio 23, sempre nello stesso anno.
Proseguendo tra impegni collaterali e studio accademico, ho raggiunto il traguardo di Laurea nell’aprile 2016 con la tesi “L’Arte nella Fantascienza – Creatori di esseri e di mondi”, che mi ha consentito di addentrarmi ancor meglio nello studio della science fiction, dove prima c’era solo una grande passione.
Recentemente ho esposto diverse mie opere a “La rassegna degli scrittori emergenti Estiva”, tenutasi a Roma nei primi di luglio, organizzata dalla blogger Eleonora Marsella.
Quali sono stati i più grandi maestri da cui trai ispirazione?
Sono sempre stato attratto dal cinema fin dall’infanzia, con i suoi soggetti animati e le atmosfere iconiche. Mi ispiravo, dapprima, alla preistoria con i dinosauri dei film di Spielberg e le illustrazioni in bianco e nero di Steve White, poi ho conosciuto le ambientazioni fantasy e fantascientifiche nell’adolescenza.
È solo con lo studio accademico, che mi sono realmente avvicinato all’Arte e ai grandi maestri che hanno influenzato la Storia. Tra tutti mi sono accostato molto agli artisti del Rinascimento italiano, e ad una visione classica, da cui ho imparato moltissimo nell’ambito del disegno, ma è senz’altro con il Romanticismo che ho potuto ritrovare le mie sensazioni artistiche espresse dai Grandi, uno tra tutti è William Turner, con i suoi dipinti ed acquerelli, divenuti importantissimi per la mia crescita.
Nell’ambito contemporaneo sono stato influenzato tantissimo da Hans Ruedi Giger, che mi ha aperto alla fantascienza con Alien, ed anche dai concept artists che hanno “creato” l’universo fantascientifico di Avatar, e tanto altro tra cinema e videogiochi. Importantissimi, anche, sono stati John Howe e Alan Lee, per la loro visione straordinaria del fantasy, e soprattutto dell’universo di J.R.R.Tolkien, che mi ha letteralmente edificato.
Che cosa ti spinge verso la paleoarte?
La grandissima passione che mi lega alla natura preistorica. Sono stato “catturato” dalla preistoria ancora prima di iniziare l’asilo, e la paleoarte, adesso, permette che questa grande passione continui. Tra le cose che mi stimolano maggiormente è la necessità di tenersi seriamente aggiornati con le scoperte scientifiche, perché lo studio sui dinosauri è più dinamico che mai, e questo permette sempre nuovi stimoli alla mia creatività, e alla conoscenza su un mondo scomparso, ma per nulla dimenticato.
A parte i soggetti a tema preistorico, quali altri temi ti coinvolgono maggiormente?
In assoluto la natura, in tutte le sue forme e i suoi soggetti. Gli ambienti naturali, i paesaggi, la geografia e la geologia del pianeta Terra, e l’Universo persino, sono da sempre una calamita per la mia mente.
Gli animali contemporanei, oltre che quelli estinti, sono un altro mio grande interesse, che coltivo giorno dopo giorno. Questo mi ha sempre spinto ad interessarmi alle creature immaginarie, e tra tutte quelle fantascientifiche, che mi appassionano molto. Lo studio della natura esistente è alla base di qualsiasi creazione di fantasia credibile, proprio conoscendo gli animali reali si apre una strada alle creature aliene e alle anatomie immaginarie alternative.
Questo, però, non mi esclude da altri interessi, come quello per il Fantasy, con i suoi guerrieri, cavalieri, e i suoi popoli fantastici, abitanti di continenti e mondi alternativi. Questo mi ha, pur sempre, spinto verso la realtà e lo studio dei popoli realmente esistiti, con i loro guerrieri e le grandi battaglie storiche combattute.
Quali sono le difficoltà maggiori che incontra l’artista emergente?
Sono senz’altro la possibilità di essere notati, in un panorama sempre più caotico e colmo di addetti ai lavori. Siamo, oramai, in un epoca dove quasi tutto è diventato industria, e spesso si trova perduta la dimensione umana e il ritmo vitale anti-contemporaneo. È vero che un sempre maggior numero di artisti popola tutti i settori delle arti visive. Noto che è sempre più importante sapersi muovere in rete, e per un ragazzo come me, ancora un po’ distante dai ritmi del web, è difficile stare al passo quando si utilizza carta, penna e matita.
La gente vede solo il risultato finale del tuo lavoro. Ci descriveresti invece il dietro le quinte del lavoro che pratica l’artista?
Il dietro le quinte, ovviamente, è sempre piuttosto diverso a seconda di cosa si sta realizzando. Nei miei schizzi a matita o a penna, è sempre un processo molto immediato tra mente e mano. La questione cambia leggermente quando c’è da fare un’illustrazione definitiva, in cui è importante disegnare i soggetti nella miglior posa possibile; però non sono un tipo che si cimenta in dozzine di schizzi, anzi, tendo a minimizzare i disegni preparatori e a realizzare il definitivo quasi subito, elaborando a mente le varie possibilità.
Tutto cambia quando c’è da fare un dipinto su tela: in questo caso è necessario fare diversi disegni preparatori e anche saper riportare le proporzioni dello spazio della tela sul foglio, così da non incappare in distorsioni non volute, che rovinerebbe l’idea pura. Una volta trovato il soggetto e la posa, riporto tutto sul supporto, ed inizio con una base abbozzata di toni scuri, andando via via ad aggiungere colori e punti luce. Molto importante, in un’opera di medie o grandi dimensioni, è fermarsi ogni tanto dal lavoro, allontanarsi, e guardare il tutto da lontano, per non perdere la visione d’insieme.
C’è da dire, infine, che per ogni lavoro è importante approfondire il tema che si vuole illustrare, conoscerlo profondamente, in modo da poter ideare al meglio delle possibilità e far volare la fantasia ancor più in alto.
Ti andrebbe di parlarci dei progetti su cui stai lavorando e delle tue aspirazioni per il futuro?
Attualmente sto preparando le tavole di un fumetto horror di Electric Sheep Comics, in collaborazione con Roberto Bommarito e Alessandra Lusso, scrittori della storia.
Contemporaneamente sto illustrando un libro di racconti brevi, di prossima uscita con Pendragon, di cui ho già realizzato la copertina e che si intitolerà Dinosauria, quindi posso dire di sentirmi particolarmente a mio agio con i soggetti da realizzare.
Dal 2012 sto portando avanti un mio progetto personale fantasy/fantascientifico, di cui sto scrivendo la storia, realizzo disegni e dipinti, inventando ogni personaggio con i loro linguaggi, l’ambiente, le architetture e qualunque altro aspetto. L’intento è l’ideazione di un pianeta alieno, su cui si svolgono le vicende di alcuni protagonisti, alle prese con una civiltà aliena complessa ed ingombrante, che ha assoggettato la natura e a colonizzato altre terre. È un lavoro che richiede molto impegno e che proseguo nelle pause tra i vari progetti esterni che conseguo. Spero di poterlo portare avanti e magari vederlo, un giorno non troppo lontano, pubblicato in un libro scritto ed illustrato da me.
Per il resto, spero di proseguire sulla strada che ho appena iniziato a percorrere, e continuare con altrettanti stimolanti lavori e progetti, e poter magari riuscire a vivere delle mie passioni.
Intervista a cura di Roberto Bommarito.
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